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Rapporto lavoro e vita privata e retribuzione

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    #1

    Rapporto lavoro e vita privata e retribuzione

    Ciao a tutti,
    volevo una vostra opinione in proposito. Io faccio il consulente da ormai qualche anno e via via che susseguivano le promozioni, le ore dedicate a famiglia e interessi diminuivano sempre di pi?. Ora sono arrivato ad un punto dove: lavoro, arrivo a casa per cenare verso le 21-21.30, e poi quando non riaccendo il pc dormo. Anche i we approfitto di quando i bimbi fanno il riposino per lavorare; o altre volte ancora vado in ufficio non riuscendoli a vedere. In generale per? sto vedendo che il trend (non solo nella consulenza) sta diventando questo, sebbene, la retribuzione correlata, non sia assolutamente all?altezza.
    Ad esempio a me il lavoro che faccio non dispiace, ma spesso mi ritrovo in momenti di sconforto totale per l?assenza di tempo adeguato per la mia famiglia e per me.
    Eppure sento anche dire che in paesi come Spagna, Francia o Germania non ci siano queste brutte abitudini. Anche in USA non ho visto assolutamente sostenere i nostri ritmi.
    Cosa ne pensate? Voi siete in queste situazioni?

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    #2
    Mi ci sono trovato alcuni anni fa, e come te mi sono reso conto che all'aumentare delle responsabilit? e della quantit? di tempo concessa al lavoro non corrispondeva un proporzionale incremento economico, perch? le aziende, furbamente, concedono pi? benefit di poco valore, maggiore autonomia e status, che per? non sono monetizzabili. Quindi ho fatto l'unica mossa che consente di incrementare sensibilmente la retribuzione, cio? cambiare azienda cercando via via le opportunit? che si presentavano. Nell'arco di 3 anni ho cambiato tre societ?, ed ho in pratica raddoppiato lo stipendio e ridotto del 40 % le ore dedicate al lavoro. Adesso alle 5 stacco, metto il telefono del lavoro in non disturbare e se ne parla il giorno dopo.
    Il tempo dedicato alla famiglia, a se stessi ed alle persone cui vogliamo bene non ha prezzo, la vita ? assai breve.....

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      #3
      Non so bene cosa significhi "consulente" (che tipo di consulenza fornisci ?) ma i valori della famiglia sono l'ultima cosa cui dobbiamo rinunciare .
      Pertanto , se il ritmo della tua professione di opprime puoi solo trovare altro luogo di lavoro imponendo le tue esigenze (dipende dal tuo valore professionale ovvero se puoi permetterti di dettare regole)
      Se questo non puoi farlo o se il mercato ? saturo di figure come la tua , allora puoi solo cambiare lavoro .

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        #4
        Per lunghi anni della mia vita ho lavorato oltre l'immaginabile, sacrificando tutto per il lavoro.
        Ma lo facevo per la mia azienda, ed i guadagni erano oggettivamente proporzionali.
        Poi, anche grazie ad una certa dose di fortuna, indispensabile per ogni successo, ? arrivato il giorno di passare all'incasso di tutto quello che avevo fatto, anteponendo da quel momento la mia vita e i suoi piaceri a tutto il resto.
        Sinceramente per?, se fossi stato dipendente, non avrei dato quello che ho dato, perch? di sicuro non avrei ricevuto le giuste gratificazioni in cambio. Credo che in tale situazione la scelta che ha illustrato Bulun sia la pi? razionale.

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          #5
          guarda, da giovane, intendo fino ai 25/26 anni, lavoravo in due studi... dalle 9 alle 18 in uno, dalle 18.30 alle 24 nell'altro... e dopo spesso avevo ancora la voglia e l'energia per raggiungere qualche amico in giro per locali (ogni sera della settimana trovavi qualcuno in giro, sempre).
          guadagnavo bene? si... ben piu' di 2 stipendi...
          poi uno s'e' fatto beccare con le mani in pasta nei casini dell'ordine mauriziano, nell'altra invece la "presidente" (ceo oggi) ha preso la via della politica... e ciao ad entrambi.
          avrei continuato?
          si, forse fino ai 30 anni, tanto la mia vita era per lo piu' notturna ancora all'epoca, quindi mi faceva comodo.
          oggi, 20 anni dopo, dopo aver fatto le notti su progetti per mesi, con incassi che si sono via via ridotti fino ad essere una ridicola frazione di uno stipendio, no... sara' almeno un lustro che lavoro per vivere, e non vivo per lavorare.
          perche' nel frattempo ho lasciato indietro tutto, pensando di stare costruendo qualcosa per il futuro, e di poter recuperare... e invece no.
          possono pagarti a peso d'oro, ma c'e' una cosa che non ha valore: e' il tuo tempo.
          e' limitato, non sai nemmeno quanto ne hai, quindi non potresti in nessun modo "valutarlo"... tu stai vendendo ore della tua vita a qualcuno, devi decidere se ne vale la pena, ma e' una scelta solo tua.

          conosco gente che vive per lavorare, ed e' felice... mi pare invece che tu stia iniziando a sentirne il peso: quando capita e' il momento in cui cambia tutto, perche' ormai hai notato cosa stai trascurando, e non puoi piu' far finta di non averlo visto.

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            #6
            Mmh mmh si vive per vivere ! Se il lavoro piace ed entusiasma non vedo per quale motivo stare a fare i pignoli su un'ora avanti o indietro . Se il lavoro pesa ? un dovere quello di cambiare .
            Se sul mercato non si ha valore, allora o ci si rassegna ad essere in balia degli eventi oppure si fa in modo di aver valore .
            Se si costruisce una famiglia , essa deve rappresentare il primo posto , il primo impegno e sovrastare qualunque altra cosa .

            Io tutte ste menate del si lavora per vivere e non si vive per lavorare ... non le capir? mai .

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              #7
              ecco, lele, spera di non capirle quando la capisci, e' tardi...

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                #8
                Originally posted by Larsen_EE View Post
                ecco, lele, spera di non capirle quando la capisci, e' tardi...
                Ma no , io la vedo diversamente .

                Io vivo per vivere e per me ? importante che ogni sera quando poggio la testa sul cuscino io sia felice . Per felice intendo "felice di vivere", appagato della giornata e mi chiedo costantemente se la giornata mi ha riempito , se ho sprecato tempo , se mi manca qualcosa , se qualcosa crea disturbo ecc ecc .
                Ci sono stati molti molti anni in cui il lavoro mi assorbiva esageratamente ma mi piaceva ed andava bene cosi . Beh oggi non ? che sia gran che differente, ma ho una Lei cui dare priorit? ed ho raggiunto un sogno lavorativo che coltivavo da anni . Quando arriver? la sera in cui pogger? la testa sul cuscino e non sar? entusiasta della mia vita oppure sentir? la mancanza di qualcosa , allora cambier? quel qualcosa . Stanne certo .

                Oltretutto una decina d'anni fa ho avuto un incontro ravvicinato con quello che ? il EndOfLife e da allora questa mia morbosit? per vivere felice ? aumentata perch? la percezione del tempo che vola via veloce ? aumentata .

                Io ho la fortuna che il mio lavoro mi piace moltissimo e si mischia con i miei hobbies ma ho avuto pure la fortuna che nelle sue mansioni piace anche alla mia Lei pertanto di grandi problematiche non ne vedo .

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                  #9
                  ma infatti lele, beato te... nel senso che puo' funzionare per sempre, oppure "rompersi" ad un certo punto, senza preavviso, e non te lo auguro
                  non sto dicendo che sbagli, anzi, come detto ho fatto ben di "peggio", e t'assicuro che non mi pesava alzarmi alle 4 del mattino per correzioni che arrivavano dal giappone, farle, e spedire la roba in usa nel primo pomeriggio... anzi, mi piaceva pure.
                  ma... a quel punto, avevo ormai cancellato qualsiasi "vita" al di fuori del lavoro... nonostante mi stesse bene cosi', ad un certo punto il "gioco" si e' rotto, quando il lavoro e' entrato in crisi.
                  hai tempo, pensi troppo, e scopri che forse hai sbagliato qualcosa, e non c'e' verso di tornare indietro

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                    #10
                    Originally posted by ALex1487 View Post
                    Ciao a tutti,
                    volevo una vostra opinione in proposito. Io faccio il consulente da ormai qualche anno e via via che susseguivano le promozioni, le ore dedicate a famiglia e interessi diminuivano sempre di pi?. Ora sono arrivato ad un punto dove: lavoro, arrivo a casa per cenare verso le 21-21.30, e poi quando non riaccendo il pc dormo. Anche i we approfitto di quando i bimbi fanno il riposino per lavorare; o altre volte ancora vado in ufficio non riuscendoli a vedere. In generale per? sto vedendo che il trend (non solo nella consulenza) sta diventando questo, sebbene, la retribuzione correlata, non sia assolutamente all?altezza.
                    Ad esempio a me il lavoro che faccio non dispiace, ma spesso mi ritrovo in momenti di sconforto totale per l?assenza di tempo adeguato per la mia famiglia e per me.
                    Eppure sento anche dire che in paesi come Spagna, Francia o Germania non ci siano queste brutte abitudini. Anche in USA non ho visto assolutamente sostenere i nostri ritmi.
                    Cosa ne pensate? Voi siete in queste situazioni?
                    Confermo che la situazione all'estero, principalmente in nord Europa, ? radicalmente diversa: l'equilibrio tra i guadagni di un imprenditore (padrone o azienda che siano) e i suoi dipendenti ? molto pi? spostato verso i dipendenti. La concorrenza ? molto pi? alta e professionalit? e impegno molto meglio remunerate, oltre che rispettate.
                    La consulenza (Accenture o aziende simili) ? il classico campo in cui finisce carne da macello: sono societ? il cui business ? fondato sull'impiego di professionalit? specializzate per fornire servizi IT in mercati degradati (Italia, Turchia, in parte Spagna).
                    In altri mercati hanno molto meno successo

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                      #11
                      Originally posted by Larsen_EE View Post
                      ma infatti lele, beato te... nel senso che puo' funzionare per sempre, oppure "rompersi" ad un certo punto, senza preavviso, e non te lo auguro
                      non sto dicendo che sbagli, anzi, come detto ho fatto ben di "peggio", e t'assicuro che non mi pesava alzarmi alle 4 del mattino per correzioni che arrivavano dal giappone, farle, e spedire la roba in usa nel primo pomeriggio... anzi, mi piaceva pure.
                      ma... a quel punto, avevo ormai cancellato qualsiasi "vita" al di fuori del lavoro... nonostante mi stesse bene cosi', ad un certo punto il "gioco" si e' rotto, quando il lavoro e' entrato in crisi.
                      hai tempo, pensi troppo, e scopri che forse hai sbagliato qualcosa, e non c'e' verso di tornare indietro
                      Beh che io sia stato fortunato nella vita non l'ho mai negato , amici , affetti , personalit? , lavoro e via dicendo . Un ottimo compromesso di tutto anche se magari avrei voluto eccellenza in qualcosa di pi? ... ma l'essere umano non si accontenta mai e se lo fa , ? mediocre (cit. quel rosso di Toscani) .
                      Non sto a fare la gara a chi ce l'ha pi? lungo e chi si ? sacrificato di pi? anche perch? in questo forum poca gente lavora meno di 18-22 ore al giorno, ma ritengo che il segreto sia quello di interrogarsi continuamente e cambiare ci? che non completa la persona . Come feci io anni fa quando diedi una curva a tornante alla mia vita ... e ne sono strafelice .

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                        #12
                        Originally posted by Torakiky View Post

                        Confermo che la situazione all'estero, principalmente in nord Europa, ? radicalmente diversa: l'equilibrio tra i guadagni di un imprenditore (padrone o azienda che siano) e i suoi dipendenti ? molto pi? spostato verso i dipendenti. La concorrenza ? molto pi? alta e professionalit? e impegno molto meglio remunerate, oltre che rispettate.
                        La consulenza (Accenture o aziende simili) ? il classico campo in cui finisce carne da macello: sono societ? il cui business ? fondato sull'impiego di professionalit? specializzate per fornire servizi IT in mercati degradati (Italia, Turchia, in parte Spagna).
                        In altri mercati hanno molto meno successo
                        La consulenza a mio modo di vedere ? proprio un lavoro che ? comodo ma troppo facilmente svalutabile proprio per la sua comodit? . E difatti vedo che bene o male tutti si lamentano in tal campo . (e sono pure convinto che le cose non possono fare altro che peggiorare iperbolicamente in questo tipo di settore)

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                          #13
                          A integrazione di quanto ho scritto , e riflettendoci su, va anche detto che ? pi? facile fare ragionamenti filosofici sulla vita quando ce lo si pu? permettere. Nel senso che io adesso ho ridotto in modo esponenziale il mio impegno dedicato al lavoro, ma anche grazie al fatto che, lavorando per anni in modo serrato, sono riuscito a costruire quel poco di esperienza ,professionalit? e patrimonio che ora mi permette di galleggiare un p? di pi?. Quando avevo 30 anni, con tutto ancora da imparare e da costruire la pensavo diversamente, impegnato nel cercare di far crescere societ? e carriera, fortemente convinto di essere il pi? furbo di tutti. Poi con gli anni impari a capire che in nessuna azienda sei indispensabile , anzi, nei momenti di difficolt? nessuno si ricorda delle notti e dei we passati a lavorare, diventi solo un costo che tutti vorrebbero ridurre.
                          Queste cose aiutano a riflettere su quali sono le priorit?, ma di solito lo si capisce bene solo quando i peli della barba iniziano ad imbiancare....

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                            #14
                            Originally posted by Lele-R1-Crash View Post

                            Beh che io sia stato fortunato nella vita non l'ho mai negato , amici , affetti , personalit? , lavoro e via dicendo . Un ottimo compromesso di tutto anche se magari avrei voluto eccellenza in qualcosa di pi? ... ma l'essere umano non si accontenta mai e se lo fa , ? mediocre (cit. quel rosso di Toscani) .
                            Non sto a fare la gara a chi ce l'ha pi? lungo e chi si ? sacrificato di pi? anche perch? in questo forum poca gente lavora meno di 18-22 ore al giorno, ma ritengo che il segreto sia quello di interrogarsi continuamente e cambiare ci? che non completa la persona . Come feci io anni fa quando diedi una curva a tornante alla mia vita ... e ne sono strafelice .
                            ah guarda, io non lavoro da settimane ormai, e ho scelto il momento giusto per "cambiare tutto"... porca troia... pure il virus si mette di traverso, e' ridicolo... vabbe', passera'.

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                              #15
                              Originally posted by Bulun View Post
                              A integrazione di quanto ho scritto , e riflettendoci su, va anche detto che ? pi? facile fare ragionamenti filosofici sulla vita quando ce lo si pu? permettere. Nel senso che io adesso ho ridotto in modo esponenziale il mio impegno dedicato al lavoro, ma anche grazie al fatto che, lavorando per anni in modo serrato, sono riuscito a costruire quel poco di esperienza ,professionalit? e patrimonio che ora mi permette di galleggiare un p? di pi?. Quando avevo 30 anni, con tutto ancora da imparare e da costruire la pensavo diversamente, impegnato nel cercare di far crescere societ? e carriera, fortemente convinto di essere il pi? furbo di tutti. Poi con gli anni impari a capire che in nessuna azienda sei indispensabile , anzi, nei momenti di difficolt? nessuno si ricorda delle notti e dei we passati a lavorare, diventi solo un costo che tutti vorrebbero ridurre.
                              Queste cose aiutano a riflettere su quali sono le priorit?, ma di solito lo si capisce bene solo quando i peli della barba iniziano ad imbiancare....
                              Beh tu confermi quanto sostengo io da sempre . Un giovinotto ? convinto di sapere e che il suo sapere sia sufficiente (basta affrontare qualunque discorso con universitari o neolaureati per rendersi conto di questo loro sapere di sapere) .
                              Purtroppo poi il mondo ? spietato e chiarisce immediatamente che il sapere , nell'atto pratico , non si sa un'accidente anche se si ritiene di sapere . E questa impreparazione porta a doversi costruire letteralmente una spina dorsale fatta di un giusto sapere applicabile al mondo . Miscelare il sapere scolastico o universitario con il sapere del mondo reale , forma la professionalit? .
                              Ed ? normale che occorra l'impegno il quale per? capita nell'et? dove si gode dell'apparente tempo libero . Ecco ... questo tempo libero ? il costo per gli anni a venire secondo me .

                              Poi il tempo passa e le priorit? cambiano ma nel frattempo, SE SI HA LAVORATO CORRETTAMENTE , il valore personale aumenta e si pu? poi compensare tutto .
                              Chiaro che se non si riesce ad aver valore sul mercato (scelta professione piuttosto che un'altra , capacit? reali acquisite e dispetto di quelle presunte e via dicendo) ... allora occorre sottostare a quanto chiede , anzi impone il mercato .

                              Per? leggendo sul web pare che appena valicato il confine dell'Italia , tutto sia pi? facile e tutto sia migliore . Pertanto per chi ? in difficolt? in Italia rimane ancora questa opportunit? da vagliare .

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