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Corona Virus BEI CAZZI capitolo VII
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02 dic 19:42
Gb, altri 648 morti in Gb: totale a quasi 60mila
Rimbalzo dei nuovi casi di coronavirus e secondo picco consecutivo di morti oltre quota 600 nelle ultime 24 ore nel Regno Unito (fino a un totale dall'inizio della pandemia che sfiora ora i 60mila, record europeo in cifra assoluta ma inferiore a Belgio, Spagna e Italia in rapporto alla popolazione) nel primo giorno del dopo lockdown nazionale bis in Inghilterra.
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02 dic 19:50
Faraone (Italia Viva): ristoranti aperti a pranzo nei giorni di Festività
"Abbiamo ottenuto l'apertura dei ristoranti a pranzo il 25 e 26 dicembre, a Capodanno e per l'Epifania". Lo ha detto al Tg4 il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone. "Anche gli alberghi di montagna resteranno aperti sotto le feste. Crediamo che sia giusto tenere alta la guardia a Natale, ma vanno evitati gli eccessi", ha detto Faraone parlando delle misure che saranno contenute nel nuovo Dpcm.
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02 dic 19:51
Zampa: "Dal 20 divieto di spostamenti tra Regioni salvo necessità"
"Dal 20 dicembre ci sarà il divieto di spostamento tra le Regioni, salvo ragioni di necessità come assistere un genitore solo, che richiederanno l'autocertificazione". Così la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, ospite a Otto e mezzo su La7.
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02 dic 20:46
Azzolina: "Nel Dpcm misure per un graduale rientro a scuola"
Nel prossimo Dpcm ci saranno misure "per un graduale rientro a scuola al quale stiamo lavorando in queste ore". Lo ha garantito la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina all'incontro col Forum degli Studenti e i coordinatori regionali delle Consulte studentesche.
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Il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo decreto legge Covid, che disegna la cornice delle misure sul Natale e in particolare delle limitazioni agli spostamenti. Il testo "blinda" Natale e Capodanno all'interno dei confini del Comune, mentre tra il 21 dicembre e il 6 gennaio vengono vietati gli spostamenti tra le Regioni, con il divieto di raggiungere le seconde case. Ancora in discussione, invece, i contenuti del Dcpm.
Per quanto riguarda la scuola, dopo un'animata discussione il Cdm ha deciso di confermare, ma all'interno del prossimo Dpcm, lo stop alle lezioni in presenza alle superiori fino al 7 gennaio, quando dovrebbero tornare in classe tutti gli studenti. Ma è sugli spostamenti che si è registrato il confronto più serrato, e si annuncia rovente anche quello con le Regioni; Pd, M5s e Leu mantengono però la linea dura. E anche se venerdì il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base del monitoraggio settimanale firmerà le nuove ordinanze che da domenica potrebbero rendere più "gialla" l'Italia, la cautela resta massima.
Prosegue invece il lavoro sul Dcpm, che Conte dovrebbe firmare nelle prossime ore e che sarà in vigore dal 4 dicembre. Viene confermato il sistema in tre fasce, con coprifuoco in tutta Italia alle 22 e ristoranti chiusi in zona gialla alle 18. Poi nei venti giorni tra Natale e l'Epifania nessun ammorbidimento, anzi: i blocchi cresceranno, e le misure si faranno ovunque più rigide. E il nuovo decreto legge, di due soli articoli, serve a dare "copertura" proprio alla stretta natalizia, consentendo a Conte di firmare un Dpcm che duri fino a 50 giorni (ora il limite è 30) e quindi di fissare la scadenza del decreto in vigore dal 4 dicembre anche oltre l'Epifania (tra le ipotesi c'è quella del 15 gennaio).
Soprattutto, però, il decreto consente misure più rigide durante le festività a prescindere dal "colore" delle Regioni. E stabilisce che dal 21 dicembre non ci si potrà spostare tra Regioni e province autonome se non per lavoro, salute e "situazioni di necessità", oltre che per tornare nella propria residenza, domicilio o abitazione. Ma è proprio sull'interpretazione di queste eccezioni (in particolare le "situazioni di necessità") che è ancora aperto il dibattito con le Regioni. Così come sulle misure di dettaglio come quella di far chiudere i ristoranti degli alberghi la notte del 31 dicembre o sulle deroghe alla quarantena per chi rientri dall'estero.
La discussione si è scaldata soprattutto quando i due ministri di Italia Viva, Teresa Bellanova ed Elena Bonetti, hanno chiesto di eliminare dal testo il divieto di uscire dal proprio Comune il 25 e 26 dicembre e l'1 gennaio. E alla risposta negativa senza appello dei capi delegazione di Pd Dario Franceschini, M5s Alfonso Bonafede e Leu Roberto Speranza, il confronto si è fatto durissimo. E anche se Conte, prendendo atto dell'opinione favorevole della maggioranza del suo Cdm, ha dato il via libera alla norma, nelle prossime ore spetterà alle Regioni esprimere il loro punto di vista. E già due governatori, Michele Emiliano prima e Giovanni Toti poi, hanno criticato la scelta di "chiudere" i Comuni: "Non c'è buonsenso ma non senso", attacca il presidente ligure. "Se vostra mamma vive sola a Laigueglia ma voi abitate ad Alassio, scordatevi di trascorrere il Natale con lei".
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intanto i cinesi cercano di dire (per voce di un ministro dal nome cinese stranissime ma che dev'essere una bella aquila a servizio guardacaso del 'governo') che il covid gli è arrivato dall'estero,
oltre ad aver fatto di tutto per nasconderlo.....
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03 dic 08:52
Il governo al lavoro sul nuovo Dpcm
Prosegue dopo la riunione del Consiglio dei ministri il lavoro sulla bozza del Dpcm con le misure che saranno in vigore dal 4 dicembre. In Cdm, a quanto si apprende, si è a lungo dibattuto delle misure, illustrate dal premier Giuseppe Conte. L'impianto sarebbe nella sostanza confermato, rispetto a quanto illustrato dal ministro Roberto Speranza in Parlamento, ma nel dettaglio delle misure si starebbe ancora adesso rivedendo la bozza.
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03 dic 08:54
Fontana: "Il governo ci avvisa sempre all'ultimo minuto"
"Ci mandano il testo del decreto alla sera tardi, sanno che il confronto tra le Regioni è fissato per le 10 del mattino e ci chiedono di dare risposta entro le 11?". Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana a proposito della modalità del governo di interfacciarsi con le Regioni sulle misure da prendere per l'emergenza coronavirus.
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03 dic 08:56
La Lombardia potrebbe rimanere zona arancione
Molte regioni si avviano verso la fascia gialla dal 6 dicembre. Rischia invece di rimanere zona arancione la Lombardia, almeno fino a dopo il ponte che comprende Immacolata e Sant'Ambrogio.
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03 dic 09:04
Onu: "A causa della pandemia 32 milioni di persone in estrema povertà"
La pandemia ha avuto un impatto catastrofico nei Paesi meno sviluppati, dove il numero delle persone che vivono in condizioni di estrema povertà aumenterà fino a toccare quota 32 milioni nel 2020. L'allarme è stato lanciato dall'Onu. "Ci sarà un decremento del 2,6% del reddito procapite nel 2020, e 43 dei 47 Paesi meno sviluppati stanno registrando un calo dei livelli di reddito medio. E' il peggior risultato economico degli ultimi 30 anni", si legge in una nota.
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Originally posted by ventottoore View Postintanto i cinesi cercano di dire (per voce di un ministro dal nome cinese stranissime ma che dev'essere una bella aquila a servizio guardacaso del 'governo') che il covid gli è arrivato dall'estero,
oltre ad aver fatto di tutto per nasconderlo.....
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Vivo a Prato e voglio essere inoculato. Il racconto dell'imprenditore cinese Wu Yang, primo a vaccinarsi contro il Coronavirus d'Italia. Residente nella chinatown toscana, è tornato nel suo paese d'origine per sottoporsi alla sperimentazione del Sinovac: sto benissimo e non ho avuto effetti collaterali.
I cinesi sono stati più bravi a difendersi dal virus. Probabilmente è questo il motivo per cui quelli residenti fra le province di Prato, Firenze e Pistoia si sono ammalati meno degli italiani residenti nella stessa zona. La pensa così Wu Yang, imprenditore cinese di 42 anni che vive a Prato. Insieme alla moglie si è sottoposto volontariamente alla vaccinazione anti-Covid all'ospedale di Wenzhou.
"In agosto mi sono messo in lista per la sperimentazione del vaccino Sinovac e a settembre mi hanno chiamato", ha raccontato l'uomo. Che non ha avuto alcun timore per un farmaco non ancora sicuro al 100%: "Avevo troppa paura di ammalarmi. Ora sto benissimo e non ho avuto effetti collaterali", ha detto in un'intervista al Giorno.
Molti pensano che la comunità cinese nella capitale toscana del tessile sia quasi immune al coronavirus solo perché tutti stanno andando in massa a vaccinarsi. Ma secondo Yang non è assolutamente così: "Sono pochissimi i connazionali che si sono sottoposti al vaccino. Il biglietto aereo costa circa 4mila euro, un viaggio con tutta la famiglia è molto oneroso".
Ma allora come hanno fatto i cinesi della zona ad ammalarsi così poco? Dallo studio di incidenza realizzato dal dipartimento di Prevenzione dell’Asl Toscana centro emerge che su una popolazione di 50.010 cinesi residenti fra le province di Prato, Firenze e Pistoia, i casi positivi sono stati solo 308. I ricoveri sono stati solamente 18 sui 109 attesi e non ci sono stati decessi sui 18 ipotizzabili.
Come se lo spiega Wu Yang? "I cittadini cinesi, sin dall’inizio dell’epidemia in Cina, hanno applicato rigorosamente tutte le misure di protezione individuale. Siamo stati i primi a ritirare i bambini da scuola". Parlando della sua esperienza, l'uomo ha raccontato: "Io ero tornato a Wenzhou con mia moglie e i nostri due figli a marzo, quando era esplosa l’epidemia in Italia, mentre da noi, nello Zhejiang, le cose andavano abbastanza bene.
Avevamo seguito con grande apprensione quello che era accaduto a Wuhan e temevamo che qui potesse succedere lo stesso, quindi siamo partiti". Yang poi ha raccontato di essere tornato con la moglie in Italia solo dopo il vaccino.
notizia da:l iberoquotidiano.it
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