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E chi ci arriva alla pensione .... io non ci credo pi? ad oggi e sono gi? 8 anni che lavoro (pi? 5 anni di stagioni estive al mare) devo farne ancora 33 grazie ai nuovi scalini gradini scale o quel c....o che ? ...... fra qualche anno dovr? lavorare fino a 90 anni quindi mi sta sinceramente venendo voglia di godermi quei soldi finch? ho trent'anni... e a 60 levare il disturbo
vuoi un consiglio?vai nella prima agenzia delle Generali e chiedi a loro....2% garantito,capitale garantito, rendimento quest anno del 6,81 lordo...versi quando vuoi e quanto vuoi
ciò che viene conferito in un fondo pensione in forma volontaria è completamente deducibile dagli utili, inoltre essendo veri e propri fondi puoi scegliere un profilo di investimento più aggressivo ossia sbilanciato verso l'azionario se credi che quello sia il mercato più performante mentre mano a mano che ti avvicini all'età pensionabile potrai spostare il profilo verso uno più prudenziale.
Tra banche e assicurazioni sicuramente i fondi bancari hanno caricamenti e spese più bassi.
ci? che viene conferito in un fondo pensione in forma volontaria ? completamente deducibile dagli utili, inoltre essendo veri e propri fondi puoi scegliere un profilo di investimento pi? aggressivo ossia sbilanciato verso l'azionario se credi che quello sia il mercato pi? performante mentre mano a mano che ti avvicini all'et? pensionabile potrai spostare il profilo verso uno pi? prudenziale.
Tra banche e assicurazioni sicuramente i fondi bancari hanno caricamenti e spese pi? bassi.
si i fondi bancari hanno costi piu bassi ma anche rendimenti piu bassi...
calma calma....partiamo un pò più indietro.....prima di parlare di deduzioni ecc....anche x' ad ogni pro c'è anche un contro (spesso)....
si i fondi bancari hanno costi piu bassi ma anche rendimenti piu bassi...
perch? rendimenti pi? bassi?investono negli stessi mercati di quelli bancari, ? diversa solo la gestione e a volte ci sono commissioni pi? a fronte di minimi garantiti che invece le banche normalmente non offrono ma ? una questione di gusti, comunque i rendimenti sono assolutamente simili
calma calma....partiamo un p? pi? indietro.....prima di parlare di deduzioni ecc....anche x' ad ogni pro c'? anche un contro (spesso)....
il contro nell'accantonare un capitale a fini pensionistici e nel dedurlo non lo vedo...ci sono diversi vantaggi perch? ? anche nell'interesse dello stato che gli italiani pensino per tempo all'integrazione di ci? che sar? la loro (spesso) misera pensione
perch? rendimenti pi? bassi?investono negli stessi mercati di quelli bancari, ? diversa solo la gestione e a volte ci sono commissioni pi? a fronte di minimi garantiti che invece le banche normalmente non offrono ma ? una questione di gusti, comunque i rendimenti sono assolutamente simili
no non ? vero!alcuni fondi solo alcune banche posssono operarci sopra
il sistema previdenziale italiano ha subito notevoli cambiamenti negli ultimi anni, il più importante forse è il passaggio dal sistema cosi chiamato di tipo "retributivo" a quello "contributivo".
chi, prima del 95 ha accumulato 18 anni di contributi andrà in pensione con il sistema retributivo, assicurandosi una percentuale dell'ultimo reddito abbastanza elevata.
chi, ha iniziato a lavorare da meno di 18 prima del 95 si trova in una tipologia di sistema misto.
chi, ha iniziato a lavorare dopo il 95 si trova in un sistema retributivo.
dato che è il nostro attuale sistema, andiamo a capirne qualcosa di più:
consideriamo un enorme salvadanaio nel quale ogni anno lavorativo mettiamo dei soldini, questi soldini avranno un rendimento.
alla fine della vita lavorativa (versati 35 anni di contributi o superati i 65 anni di età per gli ometti e 60 per le donne) si ha diritto alla pensione.
la pensione col sistema contributivo si calcola cosi:
nel momento in cui si andrà in pensione, l'inps (o l'ente preposto all'erogazione) chiederà all'istat la prospettiva di vita media; oggi è 82 anni per gli uomini, 85 per le donne.
poniamo che oggi andiamo in pensione:
uomo, 65 anni, 35 anni di contributi, età prevista di decesso 82 anni
l'inps sa che dovrà erogare la pensione per 17 anni;
si prende il montante 100.000€ per esempio e si divide per 17;
troviamo la pensione annuale, diviso 12 quella mensile.
ovvio che più il montante è alto più la pensione sarà alta.
questo genera delle "scoperture pensionistiche" molto elevate (fino all'80%). cioè fatto 100 dell'ultimo reddito la scopertura è la parte di pensione che non viene erogata.
restando il limite minimo della metà dell'assegno sociale di 387 eurini.
il sistema previdenziale italiano ha subito notevoli cambiamenti negli ultimi anni, il pi? importante forse ? il passaggio dal sistema cosi chiamato di tipo "retributivo" a quello "contributivo".
chi, prima del 95 ha accumulato 18 anni di contributi andr? in pensione con il sistema retributivo, assicurandosi una percentuale dell'ultimo reddito abbastanza elevata.
chi, ha iniziato a lavorare da meno di 18 prima del 95 si trova in una tipologia di sistema misto.
chi, ha iniziato a lavorare dopo il 95 si trova in un sistema retributivo.
dato che ? il nostro attuale sistema, andiamo a capirne qualcosa di pi?:
consideriamo un enorme salvadanaio nel quale ogni anno lavorativo mettiamo dei soldini, questi soldini avranno un rendimento.
alla fine della vita lavorativa (versati 35 anni di contributi o superati i 65 anni di et? per gli ometti e 60 per le donne) si ha diritto alla pensione.
la pensione col sistema contributivo si calcola cosi:
nel momento in cui si andr? in pensione, l'inps (o l'ente preposto all'erogazione) chieder? all'istat la prospettiva di vita media; oggi ? 82 anni per gli uomini, 85 per le donne.
poniamo che oggi andiamo in pensione:
uomo, 65 anni, 35 anni di contributi, et? prevista di decesso 82 anni
l'inps sa che dovr? erogare la pensione per 17 anni;
si prende il montante 100.000? per esempio e si divide per 17;
troviamo la pensione annuale, diviso 12 quella mensile.
ovvio che pi? il montante ? alto pi? la pensione sar? alta.
fine prima puntata.
e questo ? il primo pilastro, ottimo riassunto
cosa intendi the one sul fatto che in alcuni fondi solo le banche possono operare?
appurato il fatto che la previdenza sociale non è sufficiente dobbiamo trovare il modo per garantirci all'età pensionabile un valido sostentamento.
i tipi che andremo ad analizzare sono fondamentalmente tre (partiamo dal generico):
accantonamento senza vantaggi fiscali
accantonamento con vantaggi fiscali
tfr
accantonamento senza vantaggi fiscali
dal 2001, la legge sulla previdenza complementare è cambiata, non esistono più fondi detraibili (badate bene ho detto detraibili) per il 19% fino a 2.500.000 lire. i contratti già in essere godono ancora di questo vantaggio, i nuovi no.
nozioni sulla detrazione fiscale
la detrazione fiscale per quanto fosse un vantaggio x' effettivamente se si versavano 2.500.000 lire si potevano, ogni anno, detrarre dalle tasse 400.000 (il 19%) alla scadenza aveva la pecca di essere olte che tassata al 12,50% sul rendimento (quindi sulla parte di capitale finale-capitale investito) veniva olte modo tassata, rendendo quasi inutile il vantaggio iniziale.
(veniva tassata sia in caso di rendita (pensione) dato che entrava a far parte del reddito sia in caso di capitale).
problema risolto. tanto non sono più sottoscrivibili. oggi come oggi i piani sono esentasse sia durante la fase di accumulo sia durante la fare di erogazione (pensione o capitale) spesso venivano usati dagli artigiani per "nascondere" quello che non poteva stare in banca (dato che le assicurazioni sono insequestrabili e inpignorabili).
- - - accantonamento con vantaggi fiscali
dal 2001, quando è entrata in vigore la nuova legge in materia di previdenza, sono nati i cosiddetti FIP (forme individuali pensionistiche) che ora si chiamano PIP (piani individuali pensionistici).
le pip, hanno il grosso vantaggio che permettono al sottoscrittore la DEDUZIONE (se non è chiara la differenza tra deduzione e detrazione ve la spiego) fino a 5500 euro a fronte di un versamento della stessa cifra ovviamente. i piani di questo tipo sono liberi, si può versare quanto e quando si vuole senza vincoli, SAPENDO che fino all'età pensionabile non si potranno avere restituiti i soldi se non dopo 8 anni (in parte) per gravi motivi di salute,
acquisto prima casa, ristrutturzione prima casa e pochissimi altri motivi.
il vantaggio fiscale
se consideriamo che un libero professionista ha un imponibile di 50000 euro all'anno (per esempio) se sottoscrive un piano pip di 5500 euro all'anno, il suo reddito si deduce di questa cifra ed andrà a pagare le tasse su 44500 euro e non su 50000.
attenzione quindi che non sono 5500 euro risparmiati dalle tasse ma la percentuale di tassazione applicata al soggetto.
il Sig. ROSSI decide di sottoscrivere un piano di integrazione alla propria previdenza sociale.
il Sig. Rossi ha 30 anni, lavora e guadagna circa 1600 euro al mese
decide di rivolgersi ad un assicurazione per cercare di marginare il suo problema.
solitamente le aziende assicuratrici hanno uno o più fondi nei quali investono i risparmi dei propri clienti.
alcune aziende propongono linee di investimento (dalle più alle meno rischiose, personalmente credo in ogni caso inadatte).
quasi tutte le assicurazioni hanno un minimo garantito del 2% e se non hanno il 2 hanno lo 0% che non è niente ma bensi la garanzia del capitale (che non è cmq male)
il Sig. Rossi è davvero convito e vuole per 35 anni impegnarsi nel versamento di 150 euro mensili 1800 euro l'anno.
quasi tutti i contratti sono indicizzati ovvero di anni in anno il versamento si incrementa (1800 1802 1805 1809 ecc ecc) per contrastare la "perdita di valore della moneta" (scelta consigliata)
alla fine dei 35 anni il sig rossi come minimo avrà accumulato 63000 (facendo 1800 per 35) ma sicuramente ne avrà accumulati minimo il doppio (tra indicizzazione e rendimenti)
cosa succede alla scadenza del contratto?
dato che il sig rossi non ha avuto nessun beneficio fiscale, l'unico dazio che dovrà allo stato sarà il 12.5% sul surplus.
potrà decidere se avere una rendita (calcolata come descritto nella puntata 1) o un capitale.
ci sono anche altre opzioni: rendita reversibile su due o più teste, rendita certa per 5 o 10 anni, per esempio.
se ipotizziamo che abbia accumulato 120000 euro (in 35 anni è facilissimo) avrà una rendita di circa 600 euro
quali sono i contro i questo tipo di piano?
noi non sappiamo nella nostra vita come staremo:
se muoio prima, i soldi vanno restituiti ai beneficiari descritti in poliza
se muoio durante l'erogazione i soldi non vanno persi ma la parte non goduta veine restituita
se durante la fase di accumulo non riesco a versare delle rate posso sospendere i versamenti
se duranete la fase di accumulo di servono dei soldi posso fare dei riscatto parziali
se durante la fase di accumulo devo estingure il piano (per esempio per problemi economici)posso farlo.
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