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    #106
    Originally posted by luciocabrio View Post

    ma questo è ovvio...se non devi andare a che ti serve?
    Pe rnon infettare il pc?per quello basta norton
    Eppure è obbligatorio.
    Fanno controlli a campione e non possono lasciare che passi sotto traccia anche chi non ce l'ha e va in facoltà lo stesso.
    Ma mi domando, se sono a casa, non puoi chiedermi il GP perché non sono fisicamente in aula.

    È come se mi facessi portare a casa la pizza e me lo chiedessero. Non ha minimamente senso.
    Last edited by Andy96; 31-08-21, 11:37.

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      #107
      Originally posted by Andy96 View Post
      Alla fine dicono che "non ci sono studi certi" e che è "un pericolo da tenere sotto controllo".

      E il cardiologo cosa avrebbe ritrattato?
      Il medico di Lele è d'accordo con lui.
      È pieno di anticorpi e gli ha consigliato di aspettare. Fatti dare il nome, mandagli una mail coi link e digli che si sbaglia.🤷🏻‍♂️

      Tu eri quello che credeva alla zoonosi senza se e senza ma?
      Va bene che siete.NO VAX e non scolarizzati, ma almeno comprendere l italiano.

      1) è stato modificato un video di un medico e postato sui social per l a.d.e. ( che non e quello che pensate voi.)compiendo un illecito penale è scritto chiaro.
      2) confondendete l a.d..e con altro fenomeno e fate dei discorsi assurdi nonistante sia stato postato cosa sia l a.d.e.
      3) per la Zoonosi, esistono i dizionari medici su google e dubito che tu sappia cosa sia e che l utente mano ne abbia scritto, non riesci a discernere tra realta e deliri vari.

      Voi intendete il rischio di " trombocitopenia trombotica immunitaria" indotta da vaccino.



      in fondo all articolo del manuale merk c è una bibliografia sostanziosa, ma voi non trovate mai nulla, meno male che esiste l esame di stato per le abilitazioni professionali.(che qualche medico esprima opinioni personali in discorsi generici nei social non hanno valore, qualsiasi studio o articolo ha la relativa bibliografia per farsi revisionare sempre, proprio per evitare che si diffondano stupidaggini.)

      chiaramente è tempo perso perche non siete In grado ci comprendere I TERMINI MEDICI nell articolo.





      MANUALE MSD

      PROFESSIONISTI /
      NOTIZIE E COMMENTI /
      COMMENTI—VACCINI PER...
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      EmailCommenti—Vaccini per COVID-19: trombocitopenia trombotica immunitaria indotta da vaccino

      COMMENTI
      05/05/21 Matthew E. Levison, MD, Drexel University College of Medicine Drexel University

      I rapporti hanno iniziato a comparire in Europa all’inizio di marzo 2021: diversi pazienti che erano stati vaccinati con il vaccino per COVID-19 di Oxford-AztraZeneca (AZ) hanno sviluppato coaguli di sangue (trombi) che in alcuni pazienti si sono rotti e sono arrivati ai polmoni (emboli polmonari). Poiché il numero di segnalazioni di eventi tromboembolici in chi ha ricevuto questo vaccino per COVID-19 ha continuato a crescere in Europa e nel Regno Unito, molti Paesi hanno sospeso l’uso del vaccino AZ. Inizialmente, si sospettava che il colpevole fosse un particolare lotto (ABV5300) di vaccino AZ, che era stato ampiamente distribuito in Europa, ma AstraZeneca ha negato qualsiasi evidenza di un aumento del rischio di embolia polmonare o trombosi venosa profonda in qualsiasi gruppo di età, sesso o lotto definito, o in qualsiasi Paese specifico (1).

      Quindi, a metà marzo, il quadro clinico nei destinatari del vaccino AZ colpiti è diventato più chiaro. Molti dei pazienti avevano sviluppato trombocitopenia da moderata a grave in aggiunta a coaguli di sangue in sedi insolite e critiche, in particolare coaguli che bloccavano le vene che drenano il sangue dal cervello (chiamata trombosi del seno venoso cerebrale [cerebral venous sinus thrombosis, CVST]). In alcuni pazienti, la CVST è stata associata a emorragia cerebrale e coaguli di sangue nelle vene splancniche (vale a dire, le vene portale, splenica, gastrica, mesenterica e sovraepatica) che drenano il sangue dagli organi addominali. La maggior parte dei pazienti colpiti era costituita da donne precedentemente sane di età compresa tra 20 e 50 anni. I sintomi includevano cefalea grave, dolore addominale, nausea e vomito, alterazioni della vista, respiro affannoso e/o dolore alle gambe e gonfiore che si sono sviluppati 4-20 giorni dopo la vaccinazione contro il COVID-19. A quel punto, diversi Paesi hanno deciso di riservare il vaccino AZ per gruppi di età più avanzata in cui non è stato osservato alcun aumento del tasso di condizioni tromboemboliche.

      Al 4 aprile, sono stati segnalati 169 casi di CVST e 53 casi di trombosi venosa splancnica nell’UE e nel Regno Unito tra i 34 milioni di persone che avevano ricevuto il vaccino AZ e più di 30 pazienti sono deceduti (2). Il quadro clinico relativo a coagulazione e trombocitopenia gravi dopo la vaccinazione contro il COVID-19 è stato chiamato trombocitopenia trombotica immunitaria indotta da vaccino [vaccine-induced immune thrombotic thrombocytopenia, VITT] (3).

      In quel periodo, negli Stati Uniti erano disponibili solo i vaccini per COVID-19 basati su mRNA. Sono stati segnalati almeno 17 pazienti negli Stati Uniti che hanno sviluppato trombocitopenia immunitaria (immune thrombocytopenia, ITP) entro 2 settimane dopo aver ricevuto i vaccini per COVID-19 basati su mRNA di Pfizer o Moderna (4); tuttavia, in questi pazienti non sono stati segnalati eventi trombotici, come CVST o trombosi venosa splancnica, che hanno accompagnato la trombocitopenia (5).

      Nella prima metà di aprile, un possibile meccanismo per la VITT è stato delineato in 3 articoli pubblicati sul New England Journal of Medicine. Gli articoli descrivono le caratteristiche cliniche e di laboratorio della VITT in 11 pazienti in Germania e Austria (6), in 5 pazienti in Norvegia (7) e in 23 pazienti nel Regno Unito (8). Questi studi suggeriscono che la VITT è mediata dallo sviluppo di anticorpi che attivano le piastrine contro il fattore piastrinico 4 (PF4) dopo la vaccinazione, il che simula clinicamente la trombocitopenia indotta da eparina (heparin-induced thrombocytopenia, HIT). Come nell’HIT, la valutazione di laboratorio di questi pazienti mostra trombocitopenia, D-dimero marcatamente elevato, bassi livelli di fibrinogeno e un saggio di immunoassorbimento legato all’enzima PF4-eparina (enzyme-linked immunosorbent assay, ELISA) positivo. A differenza della HIT, tuttavia, questi pazienti vaccinati con AZ non avevano ricevuto eparina prima dell’insorgenza della malattia. Le caratteristiche cliniche e di laboratorio di una sindrome simile a HIT, in assenza di eparina, sono state descritte in passato dopo la somministrazione di alcuni farmaci, come i farmaci polianionici (ad es.: pentosano polisolfato) e dopo le infezioni (6). Questo rapido progresso nella comprensione della fisiopatologia della VITT è davvero incredibile e si spera che la nostra ulteriore comprensione continuerà a evolvere rapidamente.

      L’HIT è un tipo di trombocitopenia immuno-mediata indotta da farmaci, accompagnata da trombosi sia venosa che arteriosa, che si sviluppa in un massimo del 3% dei pazienti solitamente 5-10 giorni (intervallo da 4 a 15 giorni) dopo l’inizio dell’eparina ed è causata da anticorpi IgG che si legano a grandi complessi eparina/PF4; la porzione Fc dell’anticorpo si lega quindi a un recettore sulla superficie piastrinica, che attiva le piastrine producendo uno stato di ipercoagulabilità e provocando trombocitopenia e trombosi. Il legame di PF4 con eparan solfato legato alle cellule endoteliali e il successivo legame anticorpale determinano l’attivazione diretta delle cellule endoteliali, accelerando l’attività procoagulante (9). La HIT può verificarsi con eparina non frazionata o eparina a basso peso molecolare (ad es. enoxaparina). La diagnosi di laboratorio di HIT si basa sul rilevamento immunologico degli anticorpi diretti contro il complesso PF4/eparina, utilizzando saggi di immunoassorbimento enzimatico (ELISA) disponibili in commercio. La diagnosi è confermata da saggi di attivazione piastrinica (per es. test di attivazione piastrinica indotta da eparina [heparin-induced platelet-activation, HIPA] o test di rilascio della serotonina), ma questi test non sono sempre prontamente disponibili.

      Le raccomandazioni terapeutiche per la VITT si basano sulla terapia per la HIT a causa delle somiglianze tra le due condizioni (10). Una volta sospettata HIT o VITT, tutte le forme di terapia con eparina devono essere immediatamente interrotte, comprese le iniezioni di eparina, i cateteri rivestiti di eparina e l’eparina terapeutica per via endovenosa. L’uso di trasfusioni di piastrine, eparine a basso peso molecolare o warfarin non è raccomandato. Si raccomanda una terapia anticoagulante alternativa con argatroban o lepirudina, due inibitori diretti della trombina (direct thrombin inhibitors, DTI) approvati dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense per la gestione della HIT. L’immunoglobulina per via endovenosa (intravenous immunoglobulin, IVIG) ad alto dosaggio inibisce rapidamente l’attivazione piastrinica indotta da anticorpi di HIT o VITT ed è un importante complemento per il trattamento di HIT o VITT (11).

      Il 13 aprile, dopo che negli Stati Uniti sono state somministrate circa 7 milioni di dosi del vaccino per COVID-19 di Johnson & Johnson/Janssen (J&J), i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (Centers for Disease Control and Prevention, CDC) e la FDA hanno riferito che 6 destinatari del vaccino di J&J hanno sviluppato CVST e trombocitopenia da 6 a 13 giorni dopo la vaccinazione. Al 21 aprile, dopo circa 8 milioni di dosi di vaccino, il numero di casi di CVST è aumentato a 12; 3 pazienti presentavano altre forme di trombosi (12) e 3 sono deceduti. Tutti i casi erano di sesso femminile; 13 avevano un’età compresa tra 18 e 49 anni e 2 avevano più di 50 anni. Tutte le 11 pazienti testate per il test degli anticorpi PF4-eparina ELISA sono risultate positive. Un altro caso di CVST e trombocitopenia, un soggetto di sesso maschile di 25 anni di età, si è verificato nei circa 50.000 partecipanti alla sperimentazione clinica di J&J (13). È stato successivamente riscontrato che questo destinatario del vaccino presentava anticorpi contro PF4 al momento dell’evento (14, 15). Il vaccino J&J è a vettore adenovirale (Ad), così come il vaccino AZ, il che ha portato alcuni esperti a speculare un legame tra questo tipo di piattaforma vaccinale e VITT (14).

      Il vaccino contro l’Ebola, un altro vaccino a vettore Ad, prodotto da Johnson & Johnson, che è il primo vaccino a vettore Ad approvato per l’uso generale, non è noto che sia complicato da problemi di coagulazione del sangue o trombocitopenia. Attualmente, esistono 4 vaccini a vettore Ad per COVID-19, vale a dire AZ (che utilizza un Ad di scimpanzé), J&J (che utilizza il sierotipo 26 di Ad umano, così come il vaccino contro l’Ebola di J&J), CanSino (che utilizza un Ad5 umano) e Sputnik V (che utilizza anch’esso Ad26 umano per la prima dose e il sierotipo 5 di Ad umano per la seconda dose). Tuttavia, i vettori Ad di scimpanzé AZ e Ad26 umano del vaccino J&J provengono da diverse specie di Ad e utilizzano diversi recettori delle cellule ospiti. I casi di trombosi e/o trombocitopenia non sono citati come reazioni avverse ai vaccini Sputnik V o CanSino.

      Questi 4 vaccini per COVID-19 utilizzano vettori Ad modificati (non replicanti) che non possono di per sé causare infezione. Gli adenovirus umani in natura causano comunemente infezioni delle vie respiratorie, gastroenterite e cheratocongiuntivite, che non sono note per essere complicate da problemi di coagulazione del sangue o trombocitopenia. Tuttavia, le piastrine hanno un recettore di superficie per gli adenovirus, il che può avere rilevanza nei destinatari di un vaccino a vettore Ad per COVID-19 (16). In una nuova prestampa di uno studio (17), i costituenti dei componenti del vaccino Ad, comprese le particelle di adenovirus, hanno dimostrato mediante microscopia elettronica di trasmissione (transmission electron microscopy, TEM) di legarsi a PF4, formando aggregati multimolecolari che innescano una risposta immunitaria che porta ad anticorpi anti-PF4 altamente reattivi e conseguenze protrombotiche.

      Il fattore scatenante per la trombosi e la trombocitopenia nei destinatari dei vaccini a vettore Ad per COVID-19, tuttavia, potrebbe non essere il vettore adenovirale, ma la proteina “spike” che questi vaccini inducono nei destinatari del vaccino, specialmente in vista del fatto che la CVST è stata riscontrata nei destinatari dei vaccini basati su mRNA (vedere di seguito) e del fatto che sia la trombosi che la trombocitopenia sono componenti integrali dell’infezione da SARS-CoV-2. La trombosi venosa profonda e l’embolia polmonare associata, così come gli eventi trombotici arteriosi (ictus, infarto miocardico, trombosi arteriosa degli arti) e la trombosi in sedi insolite, come la trombosi del seno venoso cerebrale e la trombosi della vena splancnica, si verificano sia nel COVID-19 che nella HIT (18). Una delle principali distinzioni: il danno endoteliale polmonare causato dall’invasione cellulare di SARS-CoV-2 seguita da aggregazione piastrinica nei polmoni determina una trombosi microvascolare polmonare in situ estesa nel COVID-19 (19), che è considerata rara nella HIT (18).

      In uno studio condotto su pazienti COVID-19 ricoverati a Wuhan, in Cina, è stato riscontrato un saggio di immunoassorbimento legato all’enzima PF4/eparina (ELISA) positivo non solo in pazienti che avevano ricevuto eparina, ma anche in pazienti COVID-19 che non erano stati esposti a eparina (20), suggerendo agli sperimentatori di Wuhan la possibilità di “HIT spontanea” nel COVID-19, dove una condizione simile a HIT nei pazienti critici affetti da COVID-19 si sta verificando in assenza di eparina. Non è stata tuttavia effettuata la conferma della diagnosi di HIT spontanea in questi pazienti con COVID-19 di Wuhan, che avrebbe richiesto l’invio di siero per indagini specialistiche di laboratorio (21). Resta da stabilire se l’HIT spontanea complica il COVID-19 e se il fattore scatenante sia la proteina “spike”, che è comune alla VITT in seguito ai vaccini per COVID-19 e alla HIT spontanea nel COVID-19.

      Per mettere l’insorgenza di VITT in una prospettiva adeguata, è necessario confrontare la frequenza di VITT nei destinatari del vaccino con quella di trombosi e trombocitopenia nei pazienti con COVID-19. La CVST, gravi coaguli di sangue nel cervello, ha suscitato grande preoccupazione in relazione ai destinatari del vaccino. Un recente studio ha confrontato la frequenza di CVST nel COVID-19 negli Stati Uniti con la sua frequenza nelle persone vaccinate con uno dei due vaccini basati su mRNA (Pfizer e Moderna) negli Stati Uniti, utilizzando lo stesso set di dati (una rete di cartelle cliniche elettroniche federate che registra dati resi anonimi da 59 organizzazioni sanitarie, principalmente negli Stati Uniti, per un totale di 81 milioni di pazienti—22). La CVST è risultata molto rara; tuttavia, la sua frequenza nel COVID-19 (39 casi su un milione) era circa 10 volte superiore alla frequenza della CVST nelle due settimane successive alla vaccinazione con mRNA (4 su un milione) e la frequenza della CVST nel COVID-19 era circa 100 volte superiore alla frequenza della CVST nella popolazione generale (0,41 casi su un milione in qualsiasi periodo di due settimane). I confronti con la frequenza di CVST dopo il vaccino AZ (169 casi di CVST in 34 milioni di soggetti che hanno ricevuto il vaccino AZ o 5 su un milione) sono difficili, perché i dati del vaccino AZ provengono da una diversa fonte di dati: l’Agenzia europea per i medicinali (EMA) (2).

      Un’ulteriore considerazione è la frequenza di VITT nei destinatari del vaccino rispetto all’efficacia del vaccino per COVID-19: Nelle persone non vaccinate, il COVID-19, con un tasso di mortalità dell’1-2%, ucciderà circa 10.000-20.000 persone/milione di casi sintomatici di COVID-19 (23). È stato dimostrato che i vaccini per COVID-19 di AZ, J & J, Pfizer e Moderna prevengono il ricovero ospedaliero e il decesso da COVID-19 in tutti i destinatari del vaccino. Pertanto, il rischio di VITT dopo la vaccinazione contro il COVID-19 rimane molto basso rispetto ai benefici del vaccino.

      Tutti i vaccini hanno eventi avversi rari. Le sperimentazioni cliniche rivelano eventi avversi che sono relativamente comuni, ma solo dopo l’approvazione della FDA, quando molti milioni di persone saranno state vaccinate, verranno alla luce eventi avversi relativamente poco comuni. La sorveglianza post-marketing, ovvero la pratica di monitoraggio della sicurezza dopo il rilascio di un vaccino sul mercato, è un componente importante della farmacovigilanza. Il 20 aprile 2021, il comitato per la sicurezza dell’EMA ha concluso che per quanto riguarda il vaccino J & J “il COVID-19 è associato a un rischio di ricovero ospedaliero e decesso. La combinazione riportata di coaguli di sangue e bassi livelli di piastrine è molto rara e i benefici generali del [vaccino Johnson & Johnson] nella prevenzione della COVID-19 superano i rischi di effetti collaterali” ed è stato inoltre concluso che un avviso sui coaguli di sangue e bassi livelli di piastrine dovrebbe essere elencato tra gli effetti collaterali molto rari del vaccino (24). Una conclusione analoga dell’EMA era stata fatta in precedenza riguardo al vaccino AZ (2). I CDC e la FDA hanno raggiunto conclusioni simili sul vaccino J & J (25).



      Bibliografia

      1. AstraZeneca blood clotting fear: What’s wrong with Covid vaccine? Business Today 16 marzo 2021. Consultato il 26 aprile 2021. Disponibile all’indirizzo https://www.businesstoday.in/current...ry/433992.html

      2. European Medicines Agency: AstraZeneca’s COVID-19 vaccine: EMA finds possible link to very rare cases of unusual blood clots with low blood platelets. 7 aprile 2021 Consultato il 26 aprile 2021. Disponibile all’indirizzo https://www.ema.europa.eu/en/news/as...lots-low-blood

      3. Bussel JB, Connors JM, Cines DB, et al: Thrombosis with thrombocytopenia syndrome (also termed vaccine-induced thrombotic thrombocytopenia. Version 1.2. American Society of Hematology 25 aprile 2021. https://www.hematology.org/covid-19/...rombocytopenia

      4. Lee EJ, Cines DB, Gernsheimer T, et al: Thrombocytopenia following Pfizer and Moderna SARS-CoV-2 vaccination. Am J Hematol Pubblicato il 19 febbraio 2021. Doi https://doi.org/10.1002/ajh.26132

      5. Herper M: Why would a Covid vaccine cause rare blood clots? Researchers have found clues. Stat News 13 aprile 2021 https://www.statnews.com/2021/04/13/...ee-some-clues/

      6. Greinacher A, Thiele T, Warkentin TE, et al: Thrombotic thrombocytopenia after ChAdOx1 nCoV-19 vaccination. New Eng J Med 9 aprile 2021. DOI: 10.1056/NEJMoa2104840

      7. Schultz NH, Sørvoll IH, Michelsen AE, et al: Thrombosis and thrombocytopenia after ChAdOx1 nCoV-19 vaccination. N Engl J Med 9 aprile 2021. DOI: 10.1056/NEJMoa2104882 https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2104882

      8. Scully M, Singh D, Lown R, et al: Pathologic antibodies to platelet factor 4 after ChAdOx1 nCoV-19 vaccination. N Engl J Med 16 aprile 2021. DOI: 10.1056/NEJMoa2105385 https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2105385

      9. Leo A, Winteroll S: Laboratory diagnosis of heparin-induced thrombocytopenia and monitoring of alternative anticoagulants. Clin Diagn Lab Immunol 10(5):731–740, 2003. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC193890/

      10. Oldenburg J, Klamroth R, Langer F, et al: Diagnosis and management of vaccine-related thrombosis following AsraZeneca COVID-19 vaccination: Guidance statement from the GTH. Hamostaseologie 1 aprile 2021. doi: 10.1055/a-1469-7481 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33822348/

      11. Warkentin TE: High-dose intravenous immunoglobulin for the treatment and prevention of heparin-induced thrombocytopenia: A review. Expert Review of Hematology 12(8):685–698, 2019. https://www.tandfonline.com/doi/full...6.2019.1636645

      12. Frellick M: CDC panel: End pause of J & J vaccine, but add warning. Medscape Medical News 23 aprile 2021. https://www.medscape.com/viewarticle...=3331302&faf=1

      13. Sadoff J, Davis K, Douoguih M: Thrombotic thrombocytopenia after Ad26.COV2.S vaccination—response from the manufacturer [lettera]. New Engl J Med 16 aprile 2021. DOI: 10.1056/NEJMc2106075 https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMc2106075

      14. Muir KL, Kallam A, Koepsell SA, Gundabolu K: Thrombotic thrombocytopenia after Ad26.COV2.S vaccination [lettera]. New Engl J Med 14 aprile 2021. DOI: 10.1056/NEJMc2105869 https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMc2105869

      15. Gallagher G: European regulators recommend adding blood clot warning to J & J vaccine. Healio infectious Disease News 20 aprile 2021. https://www.healio.com/news/infectio...=3679670404669

      16. Seyoum M, Enawgaw B, Melku M: Human blood platelets and viruses: defense mechanism and role in the removal of viral pathogens. Thromb J 16:16, 2018. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6048695/

      17. Greinacher A, Selleng K, Wesche J, et al: Towards understanding ChAdOx1 nCov-19 vaccine-induced immune thrombotic thrombocytopenia (VITT). 20 aprile 2021 PRESTAMPA versione1. Disponibile su Research Square DOI: 10.21203/rs.3.rs-440461/v1 https://www.researchsquare.com/article/rs-440461/v1

      18. Warkentin TE, Kaatz S: COVID-19 versus HIT hypercoagulability. Thromb Res 196:38-51, 2020. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7416717/

      19. Chen W, Pan JY: Anatomical and pathological observation and analysis of SARS and COVID-19: Microthrombosis is the main cause of death. Biological Procedures Online 23,4 (2021). https://biologicalproceduresonline.b...75-021-00142-y

      20. Liu X, Zhang X, Xiao Y, et al: Heparin-induced thrombocytopenia is associated with a high risk of mortality in critical COVID-19 patients receiving heparin-involved treatment. 28 aprile 2020. PRESTAMPA Disponibile su medRxiv 2020.04.23.20076851. https://www.medrxiv.org/content/10.1...6851v1.full#F4

      21. Warkentin TE, Basciano PA, Knopman J, et al: Spontaneous heparin-induced thrombocytopenia syndrome: 2 new cases and a proposal for defining this disorder. Blood 123(23):3651-3654, 2014. https://ashpublications.org/blood/ar.../23/3651/33171

      22. Taquet M, Husain M, Geddes JR, et al: Cerebral venous thrombosis and portal vein thrombosis: a retrospective cohort study of 537,913 COVID-19 cases. OSF https://osf.io/a9jdq/

      23. Ritchie H, Ortiz-Ospina E, Beltekian D, et al: Mortality risk of COVID-19: How did confirmed deaths and cases change over time? Pubblicato online su OurWorldInData.org. Disponibile all’indirizzo https://ourworldindata.org/mortality...ange-over-time

      24. European Medicines Agency: COVID-19 vaccine Janssen: EMA finds possible link to very rare cases of unusual blood clots with low blood platelets. 20 aprile 2021. https://www.ema.europa.eu/en/news/co...lots-low-blood

      25. US Food and Drug Administration: Janssen COVID-19 vaccine. Aggiornato il 23 aprile 2021. Janssen COVID-19 Vaccine | FDA




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        #108
        Io non ho mai postato il video di cui si parla e manco l'ho mai visto.
        Ho postato un articolo da un giornale nazionale con le relative spiegazioni.
        Non mi pare, leggendolo, che si tiri indietro. Anzi.

        Non intende forse il sierologico prima della vaccinazione?


        ​​​​​​
        Last edited by Andy96; 31-08-21, 11:51.

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          #109
          Originally posted by mano View Post

          Va bene che siete.NO VAX e non scolarizzati, ma almeno comprendere l italiano.

          1) è stato modificato un video di un medico e postato sui social per l a.d.e. ( che non e quello che pensate voi.)compiendo un illecito penale è scritto chiaro.
          2) confondendete l a.d..e con altro fenomeno e fate dei discorsi assurdi nonistante sia stato postato cosa sia l a.d.e.
          3) per la Zoonosi, esistono i dizionari medici su google e dubito che tu sappia cosa sia e che l utente mano ne abbia scritto, non riesci a discernere tra realta e deliri vari.

          Voi intendete il rischio di " trombocitopenia trombotica immunitaria" indotta da vaccino.



          in fondo all articolo del manuale merk c è una bibliografia sostanziosa, ma voi non trovate mai nulla, meno male che esiste l esame di stato per le abilitazioni professionali.(che qualche medico esprima opinioni personali in discorsi generici nei social non hanno valore, qualsiasi studio o articolo ha la relativa bibliografia per farsi revisionare sempre, proprio per evitare che si diffondano stupidaggini.)

          chiaramente è tempo perso perche non siete In grado ci comprendere I TERMINI MEDICI nell articolo.





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          05/05/21 Matthew E. Levison, MD, Drexel University College of Medicine Drexel University

          I rapporti hanno iniziato a comparire in Europa all’inizio di marzo 2021: diversi pazienti che erano stati vaccinati con il vaccino per COVID-19 di Oxford-AztraZeneca (AZ) hanno sviluppato coaguli di sangue (trombi) che in alcuni pazienti si sono rotti e sono arrivati ai polmoni (emboli polmonari). Poiché il numero di segnalazioni di eventi tromboembolici in chi ha ricevuto questo vaccino per COVID-19 ha continuato a crescere in Europa e nel Regno Unito, molti Paesi hanno sospeso l’uso del vaccino AZ. Inizialmente, si sospettava che il colpevole fosse un particolare lotto (ABV5300) di vaccino AZ, che era stato ampiamente distribuito in Europa, ma AstraZeneca ha negato qualsiasi evidenza di un aumento del rischio di embolia polmonare o trombosi venosa profonda in qualsiasi gruppo di età, sesso o lotto definito, o in qualsiasi Paese specifico (1).

          Quindi, a metà marzo, il quadro clinico nei destinatari del vaccino AZ colpiti è diventato più chiaro. Molti dei pazienti avevano sviluppato trombocitopenia da moderata a grave in aggiunta a coaguli di sangue in sedi insolite e critiche, in particolare coaguli che bloccavano le vene che drenano il sangue dal cervello (chiamata trombosi del seno venoso cerebrale [cerebral venous sinus thrombosis, CVST]). In alcuni pazienti, la CVST è stata associata a emorragia cerebrale e coaguli di sangue nelle vene splancniche (vale a dire, le vene portale, splenica, gastrica, mesenterica e sovraepatica) che drenano il sangue dagli organi addominali. La maggior parte dei pazienti colpiti era costituita da donne precedentemente sane di età compresa tra 20 e 50 anni. I sintomi includevano cefalea grave, dolore addominale, nausea e vomito, alterazioni della vista, respiro affannoso e/o dolore alle gambe e gonfiore che si sono sviluppati 4-20 giorni dopo la vaccinazione contro il COVID-19. A quel punto, diversi Paesi hanno deciso di riservare il vaccino AZ per gruppi di età più avanzata in cui non è stato osservato alcun aumento del tasso di condizioni tromboemboliche.

          Al 4 aprile, sono stati segnalati 169 casi di CVST e 53 casi di trombosi venosa splancnica nell’UE e nel Regno Unito tra i 34 milioni di persone che avevano ricevuto il vaccino AZ e più di 30 pazienti sono deceduti (2). Il quadro clinico relativo a coagulazione e trombocitopenia gravi dopo la vaccinazione contro il COVID-19 è stato chiamato trombocitopenia trombotica immunitaria indotta da vaccino [vaccine-induced immune thrombotic thrombocytopenia, VITT] (3).

          In quel periodo, negli Stati Uniti erano disponibili solo i vaccini per COVID-19 basati su mRNA. Sono stati segnalati almeno 17 pazienti negli Stati Uniti che hanno sviluppato trombocitopenia immunitaria (immune thrombocytopenia, ITP) entro 2 settimane dopo aver ricevuto i vaccini per COVID-19 basati su mRNA di Pfizer o Moderna (4); tuttavia, in questi pazienti non sono stati segnalati eventi trombotici, come CVST o trombosi venosa splancnica, che hanno accompagnato la trombocitopenia (5).

          Nella prima metà di aprile, un possibile meccanismo per la VITT è stato delineato in 3 articoli pubblicati sul New England Journal of Medicine. Gli articoli descrivono le caratteristiche cliniche e di laboratorio della VITT in 11 pazienti in Germania e Austria (6), in 5 pazienti in Norvegia (7) e in 23 pazienti nel Regno Unito (8). Questi studi suggeriscono che la VITT è mediata dallo sviluppo di anticorpi che attivano le piastrine contro il fattore piastrinico 4 (PF4) dopo la vaccinazione, il che simula clinicamente la trombocitopenia indotta da eparina (heparin-induced thrombocytopenia, HIT). Come nell’HIT, la valutazione di laboratorio di questi pazienti mostra trombocitopenia, D-dimero marcatamente elevato, bassi livelli di fibrinogeno e un saggio di immunoassorbimento legato all’enzima PF4-eparina (enzyme-linked immunosorbent assay, ELISA) positivo. A differenza della HIT, tuttavia, questi pazienti vaccinati con AZ non avevano ricevuto eparina prima dell’insorgenza della malattia. Le caratteristiche cliniche e di laboratorio di una sindrome simile a HIT, in assenza di eparina, sono state descritte in passato dopo la somministrazione di alcuni farmaci, come i farmaci polianionici (ad es.: pentosano polisolfato) e dopo le infezioni (6). Questo rapido progresso nella comprensione della fisiopatologia della VITT è davvero incredibile e si spera che la nostra ulteriore comprensione continuerà a evolvere rapidamente.

          L’HIT è un tipo di trombocitopenia immuno-mediata indotta da farmaci, accompagnata da trombosi sia venosa che arteriosa, che si sviluppa in un massimo del 3% dei pazienti solitamente 5-10 giorni (intervallo da 4 a 15 giorni) dopo l’inizio dell’eparina ed è causata da anticorpi IgG che si legano a grandi complessi eparina/PF4; la porzione Fc dell’anticorpo si lega quindi a un recettore sulla superficie piastrinica, che attiva le piastrine producendo uno stato di ipercoagulabilità e provocando trombocitopenia e trombosi. Il legame di PF4 con eparan solfato legato alle cellule endoteliali e il successivo legame anticorpale determinano l’attivazione diretta delle cellule endoteliali, accelerando l’attività procoagulante (9). La HIT può verificarsi con eparina non frazionata o eparina a basso peso molecolare (ad es. enoxaparina). La diagnosi di laboratorio di HIT si basa sul rilevamento immunologico degli anticorpi diretti contro il complesso PF4/eparina, utilizzando saggi di immunoassorbimento enzimatico (ELISA) disponibili in commercio. La diagnosi è confermata da saggi di attivazione piastrinica (per es. test di attivazione piastrinica indotta da eparina [heparin-induced platelet-activation, HIPA] o test di rilascio della serotonina), ma questi test non sono sempre prontamente disponibili.

          Le raccomandazioni terapeutiche per la VITT si basano sulla terapia per la HIT a causa delle somiglianze tra le due condizioni (10). Una volta sospettata HIT o VITT, tutte le forme di terapia con eparina devono essere immediatamente interrotte, comprese le iniezioni di eparina, i cateteri rivestiti di eparina e l’eparina terapeutica per via endovenosa. L’uso di trasfusioni di piastrine, eparine a basso peso molecolare o warfarin non è raccomandato. Si raccomanda una terapia anticoagulante alternativa con argatroban o lepirudina, due inibitori diretti della trombina (direct thrombin inhibitors, DTI) approvati dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense per la gestione della HIT. L’immunoglobulina per via endovenosa (intravenous immunoglobulin, IVIG) ad alto dosaggio inibisce rapidamente l’attivazione piastrinica indotta da anticorpi di HIT o VITT ed è un importante complemento per il trattamento di HIT o VITT (11).

          Il 13 aprile, dopo che negli Stati Uniti sono state somministrate circa 7 milioni di dosi del vaccino per COVID-19 di Johnson & Johnson/Janssen (J&J), i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (Centers for Disease Control and Prevention, CDC) e la FDA hanno riferito che 6 destinatari del vaccino di J&J hanno sviluppato CVST e trombocitopenia da 6 a 13 giorni dopo la vaccinazione. Al 21 aprile, dopo circa 8 milioni di dosi di vaccino, il numero di casi di CVST è aumentato a 12; 3 pazienti presentavano altre forme di trombosi (12) e 3 sono deceduti. Tutti i casi erano di sesso femminile; 13 avevano un’età compresa tra 18 e 49 anni e 2 avevano più di 50 anni. Tutte le 11 pazienti testate per il test degli anticorpi PF4-eparina ELISA sono risultate positive. Un altro caso di CVST e trombocitopenia, un soggetto di sesso maschile di 25 anni di età, si è verificato nei circa 50.000 partecipanti alla sperimentazione clinica di J&J (13). È stato successivamente riscontrato che questo destinatario del vaccino presentava anticorpi contro PF4 al momento dell’evento (14, 15). Il vaccino J&J è a vettore adenovirale (Ad), così come il vaccino AZ, il che ha portato alcuni esperti a speculare un legame tra questo tipo di piattaforma vaccinale e VITT (14).

          Il vaccino contro l’Ebola, un altro vaccino a vettore Ad, prodotto da Johnson & Johnson, che è il primo vaccino a vettore Ad approvato per l’uso generale, non è noto che sia complicato da problemi di coagulazione del sangue o trombocitopenia. Attualmente, esistono 4 vaccini a vettore Ad per COVID-19, vale a dire AZ (che utilizza un Ad di scimpanzé), J&J (che utilizza il sierotipo 26 di Ad umano, così come il vaccino contro l’Ebola di J&J), CanSino (che utilizza un Ad5 umano) e Sputnik V (che utilizza anch’esso Ad26 umano per la prima dose e il sierotipo 5 di Ad umano per la seconda dose). Tuttavia, i vettori Ad di scimpanzé AZ e Ad26 umano del vaccino J&J provengono da diverse specie di Ad e utilizzano diversi recettori delle cellule ospiti. I casi di trombosi e/o trombocitopenia non sono citati come reazioni avverse ai vaccini Sputnik V o CanSino.

          Questi 4 vaccini per COVID-19 utilizzano vettori Ad modificati (non replicanti) che non possono di per sé causare infezione. Gli adenovirus umani in natura causano comunemente infezioni delle vie respiratorie, gastroenterite e cheratocongiuntivite, che non sono note per essere complicate da problemi di coagulazione del sangue o trombocitopenia. Tuttavia, le piastrine hanno un recettore di superficie per gli adenovirus, il che può avere rilevanza nei destinatari di un vaccino a vettore Ad per COVID-19 (16). In una nuova prestampa di uno studio (17), i costituenti dei componenti del vaccino Ad, comprese le particelle di adenovirus, hanno dimostrato mediante microscopia elettronica di trasmissione (transmission electron microscopy, TEM) di legarsi a PF4, formando aggregati multimolecolari che innescano una risposta immunitaria che porta ad anticorpi anti-PF4 altamente reattivi e conseguenze protrombotiche.

          Il fattore scatenante per la trombosi e la trombocitopenia nei destinatari dei vaccini a vettore Ad per COVID-19, tuttavia, potrebbe non essere il vettore adenovirale, ma la proteina “spike” che questi vaccini inducono nei destinatari del vaccino, specialmente in vista del fatto che la CVST è stata riscontrata nei destinatari dei vaccini basati su mRNA (vedere di seguito) e del fatto che sia la trombosi che la trombocitopenia sono componenti integrali dell’infezione da SARS-CoV-2. La trombosi venosa profonda e l’embolia polmonare associata, così come gli eventi trombotici arteriosi (ictus, infarto miocardico, trombosi arteriosa degli arti) e la trombosi in sedi insolite, come la trombosi del seno venoso cerebrale e la trombosi della vena splancnica, si verificano sia nel COVID-19 che nella HIT (18). Una delle principali distinzioni: il danno endoteliale polmonare causato dall’invasione cellulare di SARS-CoV-2 seguita da aggregazione piastrinica nei polmoni determina una trombosi microvascolare polmonare in situ estesa nel COVID-19 (19), che è considerata rara nella HIT (18).

          In uno studio condotto su pazienti COVID-19 ricoverati a Wuhan, in Cina, è stato riscontrato un saggio di immunoassorbimento legato all’enzima PF4/eparina (ELISA) positivo non solo in pazienti che avevano ricevuto eparina, ma anche in pazienti COVID-19 che non erano stati esposti a eparina (20), suggerendo agli sperimentatori di Wuhan la possibilità di “HIT spontanea” nel COVID-19, dove una condizione simile a HIT nei pazienti critici affetti da COVID-19 si sta verificando in assenza di eparina. Non è stata tuttavia effettuata la conferma della diagnosi di HIT spontanea in questi pazienti con COVID-19 di Wuhan, che avrebbe richiesto l’invio di siero per indagini specialistiche di laboratorio (21). Resta da stabilire se l’HIT spontanea complica il COVID-19 e se il fattore scatenante sia la proteina “spike”, che è comune alla VITT in seguito ai vaccini per COVID-19 e alla HIT spontanea nel COVID-19.

          Per mettere l’insorgenza di VITT in una prospettiva adeguata, è necessario confrontare la frequenza di VITT nei destinatari del vaccino con quella di trombosi e trombocitopenia nei pazienti con COVID-19. La CVST, gravi coaguli di sangue nel cervello, ha suscitato grande preoccupazione in relazione ai destinatari del vaccino. Un recente studio ha confrontato la frequenza di CVST nel COVID-19 negli Stati Uniti con la sua frequenza nelle persone vaccinate con uno dei due vaccini basati su mRNA (Pfizer e Moderna) negli Stati Uniti, utilizzando lo stesso set di dati (una rete di cartelle cliniche elettroniche federate che registra dati resi anonimi da 59 organizzazioni sanitarie, principalmente negli Stati Uniti, per un totale di 81 milioni di pazienti—22). La CVST è risultata molto rara; tuttavia, la sua frequenza nel COVID-19 (39 casi su un milione) era circa 10 volte superiore alla frequenza della CVST nelle due settimane successive alla vaccinazione con mRNA (4 su un milione) e la frequenza della CVST nel COVID-19 era circa 100 volte superiore alla frequenza della CVST nella popolazione generale (0,41 casi su un milione in qualsiasi periodo di due settimane). I confronti con la frequenza di CVST dopo il vaccino AZ (169 casi di CVST in 34 milioni di soggetti che hanno ricevuto il vaccino AZ o 5 su un milione) sono difficili, perché i dati del vaccino AZ provengono da una diversa fonte di dati: l’Agenzia europea per i medicinali (EMA) (2).

          Un’ulteriore considerazione è la frequenza di VITT nei destinatari del vaccino rispetto all’efficacia del vaccino per COVID-19: Nelle persone non vaccinate, il COVID-19, con un tasso di mortalità dell’1-2%, ucciderà circa 10.000-20.000 persone/milione di casi sintomatici di COVID-19 (23). È stato dimostrato che i vaccini per COVID-19 di AZ, J & J, Pfizer e Moderna prevengono il ricovero ospedaliero e il decesso da COVID-19 in tutti i destinatari del vaccino. Pertanto, il rischio di VITT dopo la vaccinazione contro il COVID-19 rimane molto basso rispetto ai benefici del vaccino.

          Tutti i vaccini hanno eventi avversi rari. Le sperimentazioni cliniche rivelano eventi avversi che sono relativamente comuni, ma solo dopo l’approvazione della FDA, quando molti milioni di persone saranno state vaccinate, verranno alla luce eventi avversi relativamente poco comuni. La sorveglianza post-marketing, ovvero la pratica di monitoraggio della sicurezza dopo il rilascio di un vaccino sul mercato, è un componente importante della farmacovigilanza. Il 20 aprile 2021, il comitato per la sicurezza dell’EMA ha concluso che per quanto riguarda il vaccino J & J “il COVID-19 è associato a un rischio di ricovero ospedaliero e decesso. La combinazione riportata di coaguli di sangue e bassi livelli di piastrine è molto rara e i benefici generali del [vaccino Johnson & Johnson] nella prevenzione della COVID-19 superano i rischi di effetti collaterali” ed è stato inoltre concluso che un avviso sui coaguli di sangue e bassi livelli di piastrine dovrebbe essere elencato tra gli effetti collaterali molto rari del vaccino (24). Una conclusione analoga dell’EMA era stata fatta in precedenza riguardo al vaccino AZ (2). I CDC e la FDA hanno raggiunto conclusioni simili sul vaccino J & J (25).



          Bibliografia

          1. AstraZeneca blood clotting fear: What’s wrong with Covid vaccine? Business Today 16 marzo 2021. Consultato il 26 aprile 2021. Disponibile all’indirizzo https://www.businesstoday.in/current...ry/433992.html

          2. European Medicines Agency: AstraZeneca’s COVID-19 vaccine: EMA finds possible link to very rare cases of unusual blood clots with low blood platelets. 7 aprile 2021 Consultato il 26 aprile 2021. Disponibile all’indirizzo https://www.ema.europa.eu/en/news/as...lots-low-blood

          3. Bussel JB, Connors JM, Cines DB, et al: Thrombosis with thrombocytopenia syndrome (also termed vaccine-induced thrombotic thrombocytopenia. Version 1.2. American Society of Hematology 25 aprile 2021. https://www.hematology.org/covid-19/...rombocytopenia

          4. Lee EJ, Cines DB, Gernsheimer T, et al: Thrombocytopenia following Pfizer and Moderna SARS-CoV-2 vaccination. Am J Hematol Pubblicato il 19 febbraio 2021. Doi https://doi.org/10.1002/ajh.26132

          5. Herper M: Why would a Covid vaccine cause rare blood clots? Researchers have found clues. Stat News 13 aprile 2021 https://www.statnews.com/2021/04/13/...ee-some-clues/

          6. Greinacher A, Thiele T, Warkentin TE, et al: Thrombotic thrombocytopenia after ChAdOx1 nCoV-19 vaccination. New Eng J Med 9 aprile 2021. DOI: 10.1056/NEJMoa2104840

          7. Schultz NH, Sørvoll IH, Michelsen AE, et al: Thrombosis and thrombocytopenia after ChAdOx1 nCoV-19 vaccination. N Engl J Med 9 aprile 2021. DOI: 10.1056/NEJMoa2104882 https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2104882

          8. Scully M, Singh D, Lown R, et al: Pathologic antibodies to platelet factor 4 after ChAdOx1 nCoV-19 vaccination. N Engl J Med 16 aprile 2021. DOI: 10.1056/NEJMoa2105385 https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2105385

          9. Leo A, Winteroll S: Laboratory diagnosis of heparin-induced thrombocytopenia and monitoring of alternative anticoagulants. Clin Diagn Lab Immunol 10(5):731–740, 2003. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC193890/

          10. Oldenburg J, Klamroth R, Langer F, et al: Diagnosis and management of vaccine-related thrombosis following AsraZeneca COVID-19 vaccination: Guidance statement from the GTH. Hamostaseologie 1 aprile 2021. doi: 10.1055/a-1469-7481 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33822348/

          11. Warkentin TE: High-dose intravenous immunoglobulin for the treatment and prevention of heparin-induced thrombocytopenia: A review. Expert Review of Hematology 12(8):685–698, 2019. https://www.tandfonline.com/doi/full...6.2019.1636645

          12. Frellick M: CDC panel: End pause of J & J vaccine, but add warning. Medscape Medical News 23 aprile 2021. https://www.medscape.com/viewarticle...=3331302&faf=1

          13. Sadoff J, Davis K, Douoguih M: Thrombotic thrombocytopenia after Ad26.COV2.S vaccination—response from the manufacturer [lettera]. New Engl J Med 16 aprile 2021. DOI: 10.1056/NEJMc2106075 https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMc2106075

          14. Muir KL, Kallam A, Koepsell SA, Gundabolu K: Thrombotic thrombocytopenia after Ad26.COV2.S vaccination [lettera]. New Engl J Med 14 aprile 2021. DOI: 10.1056/NEJMc2105869 https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMc2105869

          15. Gallagher G: European regulators recommend adding blood clot warning to J & J vaccine. Healio infectious Disease News 20 aprile 2021. https://www.healio.com/news/infectio...=3679670404669

          16. Seyoum M, Enawgaw B, Melku M: Human blood platelets and viruses: defense mechanism and role in the removal of viral pathogens. Thromb J 16:16, 2018. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6048695/

          17. Greinacher A, Selleng K, Wesche J, et al: Towards understanding ChAdOx1 nCov-19 vaccine-induced immune thrombotic thrombocytopenia (VITT). 20 aprile 2021 PRESTAMPA versione1. Disponibile su Research Square DOI: 10.21203/rs.3.rs-440461/v1 https://www.researchsquare.com/article/rs-440461/v1

          18. Warkentin TE, Kaatz S: COVID-19 versus HIT hypercoagulability. Thromb Res 196:38-51, 2020. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7416717/

          19. Chen W, Pan JY: Anatomical and pathological observation and analysis of SARS and COVID-19: Microthrombosis is the main cause of death. Biological Procedures Online 23,4 (2021). https://biologicalproceduresonline.b...75-021-00142-y

          20. Liu X, Zhang X, Xiao Y, et al: Heparin-induced thrombocytopenia is associated with a high risk of mortality in critical COVID-19 patients receiving heparin-involved treatment. 28 aprile 2020. PRESTAMPA Disponibile su medRxiv 2020.04.23.20076851. https://www.medrxiv.org/content/10.1...6851v1.full#F4

          21. Warkentin TE, Basciano PA, Knopman J, et al: Spontaneous heparin-induced thrombocytopenia syndrome: 2 new cases and a proposal for defining this disorder. Blood 123(23):3651-3654, 2014. https://ashpublications.org/blood/ar.../23/3651/33171

          22. Taquet M, Husain M, Geddes JR, et al: Cerebral venous thrombosis and portal vein thrombosis: a retrospective cohort study of 537,913 COVID-19 cases. OSF https://osf.io/a9jdq/

          23. Ritchie H, Ortiz-Ospina E, Beltekian D, et al: Mortality risk of COVID-19: How did confirmed deaths and cases change over time? Pubblicato online su OurWorldInData.org. Disponibile all’indirizzo https://ourworldindata.org/mortality...ange-over-time

          24. European Medicines Agency: COVID-19 vaccine Janssen: EMA finds possible link to very rare cases of unusual blood clots with low blood platelets. 20 aprile 2021. https://www.ema.europa.eu/en/news/co...lots-low-blood

          25. US Food and Drug Administration: Janssen COVID-19 vaccine. Aggiornato il 23 aprile 2021. Janssen COVID-19 Vaccine | FDA





          Pronte 60 milioni di cartelle dal 1° Settembre 2021 (in arrivo pignoramenti, fermi e ipoteche)

          tu continua a fare il dottorone saputo...il punto è che non hai capito il punto della situazione e stai ancora appresso al virus..ma non hai ancora capito, e forse non lo capirai mai, che il virus e tutto quello che stanno facendo fa parte di un disegno più ampio...molto più ampio...ti consiglio di seguirlo questo canale che è molto più interessante di quello che posti tu...

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            #110
            Lo studio del cts













            E io che pensavo a sierologici in laboratori di livello 3.

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              #111
              Originally posted by Andy96 View Post
              Lo studio del cts













              E io che pensavo a sierologici in laboratori di livello 3.
              1) per un intervista pagata cosa non si dice,senza citare uno studio big che e uscito il 19 agosto in u.k. (piu tutte le altre decine degli ultimi mesi )

              2) il sierologico in laboratori livello 3 che usano il virus vivo lo fai per conoscere il livello anticorpale corretto,mica per vedere come resiste un vaccino nel tempo,la risposta immunitaria nel corpo umano e diversa .

              3)dai dati u.k 3 mesi in piu di durata del green pass non sembrano un grande problema,fino all uscita di nuovi studi .

              4) in israele il virus circola tra i giovanissimi che lo portano in casa dai nonni, per questo c e questo disastro,
              "Secondo l'emittente pubblica Kan, più di 90.000 studenti sono attualmente in quarantena – a causa dell'infezione o dell'essere venuti in contatto con qualcuno che è risultato positivo – e più della metà di coloro che sono risultati positivi lunedì erano bambini in età scolare.
              Secondo il sito di notizie Ynet, il 33% di coloro che sono risultati positivi lunedì aveva meno di 11 anni e il 15% aveva un'età compresa tra 12 e 18 anni, mentre solo il 4% aveva più di 60 anni.
              La dottoressa Sharon Alroy Preis, capo dei servizi sanitari pubblici presso il Ministero della Salute, ha detto a Kan che il nuovo massimo di un giorno nei casi era preoccupante."



              Studio u.k completo. https://doi.org/10.1038/d41586-021-02261-8

              I vaccini Pfizer-BioNTech e Oxford-AstraZeneca COVID-19 sono efficaci contro la variante Delta altamente infettiva di SARS-CoV-2, ma la loro protezione diminuisce nel tempo, ha concluso uno studio sulle infezioni nel Regno Unito.
              I ricercatori dell'Università di Oxford, nel Regno Unito, e dell'Office for National Statistics del paese hanno analizzato un vasto set di dati comprendente i risultati di 2.580.021 test PCR per verificare la ricerca di SARS-CoV-2 da 384.543 adulti del Regno Unito tra il 1 ° dicembre 2020 e il 16 maggio 2021 - quando la variante Alpha era dominante - e 811.624 risultati dei test di 358.983 persone tra il 17 maggio e il 1 ° agosto 2021, quando la variante Delta era più diffusa.

              I risultati, pubblicati in un preprint il 19 agosto1, suggeriscono che entrambi i vaccini sono efficaci contro Delta dopo due dosi, ma che la protezione che offrono diminuisce con il tempo. Il vaccino prodotto da Pfizer a New York City e BioNTech a Magonza, in Germania, è stato efficace al 92% nel impedire alle persone di sviluppare un'alta carica virale – un'alta concentrazione del virus nei loro campioni di prova – 14 giorni dopo la seconda dose. Ma l'efficacia del vaccino è scesa al 90%, 85% e 78% dopo 30, 60 e 90 giorni, rispettivamente.
              Il vaccino sviluppato da Oxford e dalla società farmaceutica AstraZeneca a Cambridge, nel Regno Unito, è stato efficace al 69% contro un'elevata carica virale 14 giorni dopo la seconda dose, scendendo al 61% entro 90 giorni.
              Il calo di efficacia non dovrebbe essere motivo di allarme, dice Sarah Walker, uno statistico medico presso l'Università di Oxford che ha guidato lo studio. Per "entrambi questi vaccini, due dosi stanno ancora andando molto bene contro Delta", dice.






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                #112
                È un mese che negli Hub giocano a carte ... le possibilità di fare la 3a dose ci sarebbe...
                Solo che i Sanitari sanno come stanno andando le cose ... si sono Vaccinati sulla fiducia prima di tutti quindi senza conoscere le casistiche, molti di controvoglia sono hanno fatto una Scelta SPINTANEA altri sono proprio stati Obbligati... se li obbligano alla 3a dose vedrete che casini saltano fuori ...

                Su se fosse tutto vero dovrebbero essere i Primi a RICHIEDERLA, ben sapendo che i dati scientifici parlano di ANCHE MENO di 4 MESI .. Oh loro sono i più a rischio neh

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                • Font Size
                  #113
                  Ah ma c'è il complotto della tangente. Uff.
                  Non si è a rischio denuncia a dire certe cose senza prove?

                  Disastro in Israele? Ma se fino all'altro giorno si elogiava il Mossad e guai a dire qualcosa contro.😳

                  Poi di punto in bianco i bambini sono diventati i killer dei poveri nonni?

                  Quindi lo studio UK, lì non vale?
                  Last edited by Andy96; 31-08-21, 22:08.

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                    #114


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                      #115
                      Originally posted by Andy96 View Post
                      Ah ma c'è il complotto della tangente. Uff.
                      Non si è a rischio denuncia a dire certe cose senza prove?

                      Disastro in Israele? Ma se fino all'altro giorno si elogiava il Mossad e guai a dire qualcosa contro.😳

                      Poi di punto in bianco i bambini sono diventati i killer dei poveri nonni?

                      Quindi lo studio UK, lì non vale?
                      Va bene che sei no vax e niente ti va bene .Ma ti rileggi quando scrivi ?!?!

                      in italia i contagiati sono il 50% sotto i 18anni?!? Li ci sono 5000 under 18 contagiati al giorno di media che giocano tra di loro e tornano a casa infettando tutti i parenti, non e un contattto casuale ,tipo autobus o lavoro, ci stai in contatto mezze giornate per tt il tempo che sono contagiosi, una situazione particolare e direi che i vaccini funzionano per la particolare situazione

                      tanto particolare che danno un kit tamponi a tutti i bambini che vanno a scuola....

                      "In una delle più grandi implementazioni al mondo di test COVID a domicilio, Israele sta chiedendo alle famiglie di esaminare tutti i bambini di età inferiore ai 12 anni prima che le scuole e gli asili riaprano mercoledì dopo le vacanze estive.

                      Anche gli over 12 che non sono vaccinati vengono sottoposti a test e alcune scuole stanno anche distribuendo i kit di test agli alunni vaccinati, poiché la variante Delta ha rotto l'immunità in numerose occasioni.

                      L'iniziativa è un ambizioso tentativo di identificare e isolare i bambini che sono infetti ma non se ne rendono conto prima che si dirigano verso le aule e infettino altri bambini e il personale. L'infezione dal ceppo Delta passa comunemente inosservata tra i giovani e il paese è ancora in preda a un'ondata della variante altamente infettiva. Più di 10.900 nuovi casi di COVID sono stati confermati in Israele lunedì, segnando un record di un giorno dallo scoppio della pandemia."



                      la situazione sta degenerando anche in u.s.a.

                      "Nel momento in cui quelle precauzioni hanno iniziato a essere messe da parte, “bum! L’Rsv ci ha colpiti come un macigno”, mi ha detto Sharon Stoolman, pediatra del Children’s hospital & medical center in Nebraska.

                      A queste pressioni si aggiungono il solito flusso di traumi pediatrici e l’affaticamento che ancora oggi pesa sugli ospedali dopo diciotto mesi di lotta continua contro la pandemia. Diversi operatori sanitari mi hanno detto di avere il terrore di non essere in grado di curare in modo adeguato tutti i bambini ammalati di cui devono occuparsi. “Oggi il mio ospedale è pieno, non ho nemmeno un letto”, mi ha detto Melissa J. Sacco, pediatra di terapia intensiva dell’Uva Children’s hospital in Virginia. “Sto qui a sperare che nessuno venga investito da un tosaerba”.

                      “Negli ultimi mesi la situazione è stata surreale”, mi ha detto Evelyn Obregon, pediatra dell’University of Florida Children’s hospital. “Non ho mai visto così tanti casi positivi al covid-19”. Nel suo stato si registrano costantemente i numeri più alti di casi pediatrici di coronavirus del paese. Obregon si è ormai abituata a prestare soccorso a circa cinque bambini affetti da covid-19 per notte; l’anno scorso di solito doveva prendersi cura di un solo bambino per notte. A metà luglio ha curato un bambino di due anni che presentava febbre e disidratazione. “Ero sconvolta”, mi ha detto. “Prima di allora non avevo mai visto un bambino così piccolo con questi sintomi”. I suoi pazienti sono sempre più giovani, a volte hanno solo poche settimane. Nella maggior parte dei casi, mi dice, provengono da famiglie non vaccinate.

                      Nelle ultime settimane l’Arkansas children’s, l’unico complesso ospedaliero pediatrico dell’Arkansas, uno stato in cui la diffusione del vaccino è andata particolarmente a rilento, ha ricoverato un numero di bambini molto più alto rispetto a qualsiasi altro periodo della pandemia. È quanto mi ha riferito Jessica Snowden, primaria del reparto di malattie infettive pediatriche dell’ospedale. “Erano tutti non vaccinati”. L’anno scorso, prosegue, lei e i suoi colleghi consideravano una brutta giornata quella in cui avevano tra i cinque e i sette bambini con covid-19 ricoverati nell’ospedale. Adesso si occupano normalmente di 20-30 bambini, la metà dei quali sotto i dodici anni.

                      Molti dei nuovi pazienti dell’Arkansas children’s affetti da covid-19 presentano inoltre sintomi molto più gravi rispetto a prima. Arrivano con polmoni danneggiati e gravi difficoltà respiratorie; non reagiscono con la tipica resilienza dei più piccoli, nonostante condizioni precedenti di ottima salute. “Non ho mai visto niente di paragonabile a questa ondata di covid-19”, mi ha detto Linda Young, pneumologa con 37 anni di carriera alle spalle. “Non ho mai visto bambini stare così male”. È ormai comune che la metà dei bambini ricoverati in terapia intensiva sia sottoposta a ventilazione artificiale. Qualcuno è stato ricoverato per più di un mese. “Non riusciamo a dimetterli alla stessa velocità con cui li ricoveriamo”, mi ha detto Abdallah Dalabih, pediatra di terapia intensiva. Alcuni genitori, mi racconta Snowden, sono increduli. “Molte persone non pensavano che i bambini potessero contrarre questa malattia”."

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                        #116
                        Per par condicio su chi si esprime qiotidianamente in tv o sui mezzi di informazione,qui i compensi sottoposti a un audizione parlamentare

                        la Capua per 10m via zoom prende 2000 e piu i.v.a. poi ti domandi perche suggeriva di usare i teatri per la vaccinazione di massa,trovare stupidaggini da dire ogni mattina e difficile....e chi è un professionista serio difficilmente rilascia quotidiane dichiarazioni pubbliche in tv .
                          • SENATO DELLA REPUBBLICA 403495 INTERROGAZIONE SULL ASSIDUA PARTECIPAZIONE DEL PROFESSOR BURIONI AD UNA TRASMISSIONE DI RAI2 RISPOSTA
                        SENATO DELLA REPUBBLICA - 4-03495 - INTERROGAZIONE SULL' ASSIDUA PARTECIPAZIONE DEL PROFESSOR BURIONI AD UNA TRASMISSIONE DI RAI2. RISPOSTA

                        20ottSenato della Repubblica - 4-03495 - Interrogazione sull' assidua partecipazione del professor Burioni ad una trasmissione di RAI2. RISPOSTA

                        martedì 20 ottobre 2020 Interrogazioni, interpellanze, risoluzioni, mozioni Contenuto pubblico

                        Senato della Repubblica - 4-03495 - Interrogazione a risposta scritta presentata il 20 maggio 2020
                        - Al Ministro dello sviluppo economico. -

                        Premesso che:

                        allo scoppiare dell'emergenza coronavirus in Italia numerosi medici virologi, epidemiologi e scienziati hanno presenziato con assiduità le televisioni. Tra tutti il professor Roberto Burioni e la dottoressa Ilaria Capua, ex deputata alla Camera, sono stati i due esperti che più spesso sono apparsi, e appaiono ancora, negli studi televisivi. Il professor Burioni, infatti, è praticamente ospite fisso di Fabio Fazio a "Che tempo che fa", su RAI2, mentre sono frequenti gli interventi della dottoressa Capua soprattutto su La7, ma anche nella televisione pubblica;

                        molti italiani si sono chiesti se e quanto guadagnino questi esperti per la loro partecipazione in qualità di ospiti;

                        per quanto riguarda il professor Burioni, inoltre, la sua presenza fissa sulle reti RAI ha persino provocato le proteste di Codacons, l'associazione che tutela i diritti dei consumatori, che ha infatti presentato un esposto alla Corte dei conti per verificare i compensi del virologo;

                        a tal proposito, anche il settimanale "Panorama" ha dedicato un servizio a entrambi, contattando gli agenti dei due medici e, fingendosi una società privata interessata ad un loro intervento, ha chiesto quale fosse l'ammontare per la loro consulenza. Secondo quanto riportato sulla pagina on line di Codacons del 14 maggio, per il professor Burioni "Panorama" ha scelto di rivolgersi a "Elastica", una società di comunicazione di Bologna che cura per il virologo proprio questi aspetti. L'agente ha risposto che le richieste del professore variano da caso a caso: "Mi dica il budget, è limitato? Il professore farà le sue valutazioni. Potrebbe decidere di partecipare gratuitamente oppure di chiedere qualcosa in più perché è talmente impegnato che il compenso economico può essere una ragione per fare le cose", ha continuato l'addetto di "Elastica". Oltre al compenso generico basato sul tipo di intervento richiesto al professor Burioni, c'è da aggiungere che per quanto riguarda la sua presenza a "Che tempo che fa" il virologo prende anche un gettone di presenza, erogato da "Officina", la società di produzione del programma di RAI2, di cui Fazio è socio insieme alla società "Magnolia";

                        ma proprio sul compenso pagato dalla RAI al professore, il Codacons ha deciso di vederci più chiaro. Secondo Francesco di Lieto, vicepresidente del coordinamento per la tutela dei diritti dei consumatori, la presenza del professor Burioni su RAI2 va contro il diritto del cittadino ad un'informazione plurale e trasparente, non solo per l'assidua assenza di un contraddittorio, ma anche per un possibile conflitto d'interessi. Il professor Burioni, infatti, ha creato la "Pomona Ricerca Srl", che nella sua attività di ricerca ha frequenti rapporti di lavoro con multinazionali di farmaci e vaccini. Per questo, secondo Codacons, la presenza fissa su RAI2 garantirebbe una vera e propria pubblicità a vantaggio dei brevetti depositati dallo stesso professore tramite il lavoro della "Pomona";

                        per quanto riguarda il guadagno della dottoressa Ilaria Capua, il tentativo di "Panorama" di indagare sul suo compenso, invece, ha fornito anche delle cifre precise: "Per un contributo di 10 minuti su Skype (ha dichiarato l'agente della nota virologa, che dirige l'One health center of excellence presso l'università della Florida), o dallo studio televisivo dell'Università siamo attorno ai 2 mila euro più IVA". L'agente ha inoltre spiegato che il compenso della dottoressa non va a minutaggio "ma se si chiede una presenza di 10 minuti non può essere di un'ora, altrimenti la fee [il cachet] sale";

                        considerato che:

                        a parere degli interroganti medici virologi, epidemiologi, scienziati ed esperti vari possono certamente andare in televisione ad informare e dare consigli agli italiani in merito ad una così grave epidemia, ma dovrebbero farlo con "spirito missionario";

                        lo stesso professor Giuseppe De Donno, direttore della struttura complessa di pneumologia e unità di terapia intensiva respiratoria dell'ospedale "Carlo Poma" di Mantova, nel corso dell'audizione che si è tenuta presso la 12a Commissione permanente (Igiene e sanità) in Senato, il 14 maggio, sul tema "Strategie anti e post COVID-19", ha riferito anzitutto che non è andato in televisione perché impegnato a lavorare e le poche volte che è stato contattato gli veniva offerta una fascia oraria tra le ore 23 e le 24 e solo la trasmissione "Petrolio" ha fatto un buon servizio sul tema della sieroterapia. Inoltre, come appena detto, numerosi esperti sono stati continuamente in televisione dietro pagamento di un compenso e "uno scienziato che viene pagato non è uno scienziato credibile, la scienza deve essere gratuita", queste le parole del professor De Donno;

                        inoltre, visto che si sono verificate discordanze di opinioni tra gli esperti (pagati), che hanno creato solo maggiore confusione e alimentato paura ed inquietudine, sarebbe stato e sarebbe più opportuno tacere laddove la scienza non ha acquisito ancora dati certi sul virus, né sulle cure per guarire dal COVID-19,

                        si chiede di sapere:

                        se il Ministro in indirizzo voglia chiedere chiarimenti all'azienda RAI in merito ai compensi (pagati, tra l'altro, da tutti i contribuenti italiani) che vengono pattuiti con medici, scienziati ed esperti vari per la partecipazione a programmi di intrattenimento o d'informazione e se non condivida l'opinione degli interroganti che sia un aspetto vergognoso, perché l'informazione scientifica deve essere gratuita;

                        se non ritenga che la partecipazione del professor Burioni su RAI2 sia in contrasto con il diritto dei cittadini ad un'informazione plurale e trasparente, non solo per l'assidua assenza di un contraddittorio, ma anche per un possibile conflitto d'interessi, visto che Burioni si è garantito una vera e propria pubblicità a vantaggio dei suoi brevetti depositati.

                        Senato della Repubblica

                        Venerdì 18 settembre 2020

                        Sull'assidua partecipazione del professor Burioni ad una trasmissione di RAI2 – Interrogazione a risposta scritta n. 4-03495 De Bonis (MISTO)

                        (Testo della risposta)

                        Risposta. - L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha rappresentato che la Rai Radiotelevisione italiana SpA è tenuta a prestare il servizio pubblico generale radiotelevisivo in ossequio alle disposizioni del testo unico dei servizi media audiovisivi e del contratto nazionale di servizio 2018-2022, stipulato tra il

                        Ministero dello sviluppo economico e la società concessionaria. In particolare, ai sensi degli articoli 3 e 7 del testo unico, costituiscono principi fondamentali del sistema radiotelevisivo il pluralismo, la completezza e l'imparzialità dell'informazione, nonché l'apertura alle diverse opinioni e tendenze politiche. Inoltre, l'attività di informazione dei servizi di media audiovisivi, in quanto servizio di interesse generale, deve favorire la libera formazione delle opinioni.

                        Tali principi ricevono conferma nell'atto di indirizzo sulle garanzie del pluralismo nel servizio pubblico radiotelevisivo, approvato dalla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi nella seduta dell'11 marzo 2003, nel quale è previsto che "Tutte le trasmissioni di informazione - dai telegiornali ai programmi di approfondimento - devono rispettare rigorosamente, con la completezza dell'informazione (...) avendo come unico criterio quello di fornire ai cittadini utenti il massimo di informazioni, verificate e fondate, con il massimo della chiarezza".

                        L'Autorità ha tenuto a precisare altresì che l'attività di informazione televisiva costituisce servizio di interesse generale e che, in ossequio a tale funzione, tutte le emittenti televisive sono tenute ad assicurare un'adeguata informazione sui fatti di attualità, al fine di concorrere alla formazione di un'opinione pubblica consapevole. Ciò con particolare riguardo al corrente stato di emergenza nazionale, in cui appare di prioritaria importanza garantire un'informazione corretta, scientificamente fondata, sui giusti comportamenti da assumere per contrastare la diffusione del virus, a tutela della salute pubblica.

                        L'Autorità ha informato di aver rivolto a tutti i fornitori di servizi di media audiovisivi e radiofonici un richiamo, con la delibera n. 129/20/CONS del 18 marzo 2020, affinché, in ossequio ai principi sanciti a tutela di un'informazione corretta ed obiettiva, sia garantita un'adeguata copertura informativa sul tema del coronavirus, assumendo ogni più idonea iniziativa per assicurare la testimonianza di autorevoli esperti del mondo della scienza e della medicina allo scopo di fornire ai cittadini utenti informazioni verificate e fondate.

                        Con particolare riferimento al momento di emergenza sanitaria in corso, dunque, la normativa citata impone alla concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, nell'espletamento della missione di cui portatrice, di assicurare un'adeguata e esaustiva informazione in merito. Pertanto, a detta dell'Autorità, la presenza nei programmi Rai di soggetti informati o, comunque, coinvolti nel tema oggetto di trattazione appare strumentale al raggiungimento della finalità perseguita dal legislatore: ne deriva, quindi, che l'individuazione dei soggetti da invitare in tali consessi non può che essere rimessa all'autonoma determinazione editoriale della concessionaria in ossequio al principio, costituzionalmente garantito, della libertà di informazione. Altresì, la valutazione in ordine alla completezza dell'informazione non può essere effettuata in base al tempo televisivo fruito da ciascun soggetto portatore di determinate informazioni o al numero di presenze dello stesso, ma alla luce della completezza dei temi oggetto di informazione.

                        Per quanto attiene alla questione sollevata in merito alla "partecipazione del professor Burioni su Rai2" e al possibile "contrasto con il diritto dei cittadini ad un'informazione plurale e trasparente, non solo per l'assidua assenza di un contraddittorio", anche alla luce del quadro normativo di riferimento, l'AGCOM ha osservato che la presenza del professor Roberto Burloni nel programma "Che tempo che fa", in qualità di esperto sulla tematica del coronavirus, appare strumentale al raggiungimento della finalità di assicurare una completa informazione su tale tematica. La stessa viene peraltro trattata, nel corso delle puntate del programma, anche attraverso il confronto con altri soggetti esperti del mondo della scienza e della medicina allo scopo di fornire ai cittadini utenti una pluralità di informazioni. In particolare, dai dati di monitoraggio forniti all'Autorità dalla Geca Italia srl con riferimento allo stesso programma Rai, risulta che, nel periodo compreso tra il 1° marzo e il 30 aprile 2020, hanno partecipato oltre al professor Roberto Burioni anche altri esponenti del mondo delle scienze e della medicina sul tema dell'emergenza sanitaria (anche tramite collegamenti in diretta).

                        Alla luce delle considerazioni svolte, l'AGCOM ha concluso di non ravvisare elementi di criticità nella condotta della Rai in merito alla presenza nei suoi programmi del professor Burioni, né gli estremi della violazione dei principi a tutela del pluralismo dell'informazione, sanciti dal testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici e a tutela della correttezza dell'informazione con riferimento specifico alla trattazione del tema.

                        Per rispondere alla richiesta di chiarimenti "in merito ai compensi pattuiti con medici, scienziati ed esperti vari per la partecipazione a programmi di intrattenimento o d'informazione", è stata interpellata sul punto la Rai.

                        Per quanto riguarda la partecipazione del professor Burioni come ospite della trasmissione "Che tempo che fa", l'azienda segnala che, a seguito dell'evolversi della pandemia, le puntate sono state quasi interamente dedicate al tema del coronavirus e accanto a lui si sono avvicendati moltissimi altri medici e ricercatori, che lavorano in Italia e all'estero. In merito al suo compenso, per la partecipazione alla trasmissione, la Rai informa che il professor Burioni percepisce, come ogni altro ospite che prende parte alla trasmissione, un gettone di presenza, corrispostogli dalla società "Officina", con cui l'azienda ha un accordo quadro di appalto parziale. All'interno di tale contratto è previsto un valore forfettario a puntata per la presenza degli ospiti e per le relative spese e, pertanto, è "Officina" che stipula direttamente i contratti con gli ospiti. In relazione all'ipotesi di un possibile conflitto di interessi, la Rai riferisce che la stessa società "Officina", sentito direttamente l'interessato, ha comunicato che il professor Burioni sostiene di non di essere socio di aziende che producono farmaci o vaccini. Per quanto attiene, infine, alla dottoressa Capua, l'azienda informa che per la sua partecipazione nei programmi della Rai non ha mai ricevuto alcun compenso durante e dopo il periodo di emergenza coronavirus.

                        Si assicura la massima collaborazione del Ministero dello sviluppo economico, nell'ambito delle proprie competenze, a garantire il rispetto delle regole e dei principi vigenti ai sensi del contratto di servizio 2018-2022, al fine di un corretto svolgimento del servizio pubblico da parte della Rai.

                        Il Ministro dello dello sviluppo economico PATUANELLI

                        (18 settembre 2020



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                          #117
                          Quindi stai implicitamente dicendo che potrebbe accadere anche in Italia, dove la terza dose si farà dopo un anno. No?
                          Quindi il dottore dell'intervista non è poi così fuori strada.🤔
                          Last edited by Andy96; 01-09-21, 11:51.

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                          • Font Size
                            #118
                            Sti minkya di Novax sempre a lamentarsi ... in TV c'è sempre stato il Contraddittorio !!!

                            Spesso litigano su Richiudere i Novax o metterli direttamente al Muro ... se non è contraddittorio questo ?

                            Senza contare questo passaggio del post di mano:
                            L'Autorità ha tenuto a precisare altresì che l'attività di informazione televisiva costituisce servizio di interesse generale e che, in ossequio a tale funzione, tutte le emittenti televisive sono tenute ad assicurare un'adeguata informazione sui fatti di attualità, al fine di concorrere alla formazione di un'opinione pubblica consapevole. Ciò con particolare riguardo al corrente stato di emergenza nazionale, in cui appare di prioritaria importanza garantire un'informazione corretta, scientificamente fondata, sui giusti comportamenti da assumere per contrastare la diffusione del virus, a tutela della salute pubblica.

                            Dove infatti il problema Burioni ... non risiede nelle sue idee anti Novax, che ha il diritto di avere (NON di esprimere)
                            Ma nel fatto che NON HA MAI AZZECCATO UNA PREVISIONE !!!

                            Cioè uno Scienziato può Sbagliarsi ... non esisterebbe ricerca se tutti sapessero la cosa giusta da fare ...
                            MA NON può Sbagliarsi Sempre ... e neppure il più delle volte ... e neanche 4o5 volte ... altrimenti andrebbe Sostituito

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