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    #406
    Originally posted by manzac View Post

    la mia domanda però riguarda il campionato di due anni fa: che cosa aveva la macchina di non regolamentare ? se non puoi rispondere va bene uguale eh
    Intendi il motore 2019?

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      #407
      Originally posted by Pheel View Post
      Intendi il motore 2019?
      Si, immagino intendesse motore o alimentazione

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        #408
        Originally posted by diecinovantotto View Post

        Si, immagino intendesse motore o alimentazione
        Il motore già dal 2018 aveva qualche soluzione grigia che a livello prestazionale, pur trattandosi di cose banali come difficoltà di pensiero rispetto alla complessità di una Power Unit.
        Nel 2019 furono beccati con le mani nella marmellata giocando col flussometro, che a volte veniva superato e di tanto rispetto al limite consentito, specie in prova.

        Si dice che anche Honda a fine 2019 fece qualche giochino simile... E infatti nel 2020 avevano una PU indecente pure loro.
        Sulla crescita mostruosa di Honda tra 2020, 21 e 22 ho i miei sospetti...
        ​​​​​​

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          #409
          Si si intendevo quello.
          grazie per la risposta

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            #410
            però all'atto pratico Ferrari non è mai stata sanzionata... e se l'è presa in cul@ per 2 anni... mo vediamo se la RB con meno galleria del vento va così indietro

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              #411
              Originally posted by Pheel View Post
              Sulla crescita mostruosa di Honda tra 2020, 21 e 22 ho i miei sospetti...
              ​​​​​​
              Ma tanto non saranno tutti brocchi gli altri ingegneri... puoi anche aver speso di più e trovato una cosa che ti da vantaggio ma nemmeno se hanno scritto loro il regolamento è plausibile la loro prestazione senza qualche magheggio... vedi Ross Brawn... c'erano anche le sue mani nella stesura del nuovo regolamento 2009 e nonostante il fondo con gli sfoghi, sono arrivati a fine anno molto in riserva...

              è impossibile che solo la Ferrari abbia aricevuto effetti negativi sulla direttiva tecnica 039

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                #412

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                  #413

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                    #414
                    Ma non hai messo la più grossa caXXata fatta da Ferrari……chi è il nuovo DS di McLaren?

                    Ciao

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                      #415
                      Ragazzi, avete letto questa bella novità? Siamo arrivati definitivamente alla follia

                      La FIA invita i piloti di Formula 1 al silenzio. Ed è una forma di controllo preoccupante

                      La modifica al Codice Sportivo Internazionale della FIA che richiede l'approvazione della Federazione per eventuali messaggi politici o personali da parte dei piloti di Formula 1 è una forma di controllo preoccupante. Ecco perché

                      Con una piccola modifica al Codice Sportivo Internazionale, la FIA ha deciso di zittire i piloti che corrono nelle competizioni sotto la sua egida, F1 compresa. L'articolo 12.2.1.n ora stabilisce che i piloti violerebbero le regole qualora si verificasse "la diffusione o l'esibizione di messaggi o commenti politici, religiosi o personali, in particolare in violazione del principio generale di neutralità promosso dalla FIA attraverso i propri statuti, a meno che non siano previamente approvati in forma scritta dalla FIA per le competizioni internazionali, o dalle autorità locali per le competizioni nelle loro giurisdizioni".
                      Ne consegue che, a meno che la FIA non approvi il messaggio, non vedremo più magliette come quelle indossate da Sebastian Vettel e Lewis Hamilton negli ultimi anni a supporto delle cause in cui credono. A ben vedere, questo è il passo successivo per il controllo dei piloti dopo le minuzie dello scorso anno. Le querelle sui gioielli e sull’abbigliamento ignifugo che, guarda caso, avevano visto protagonisti proprio i due decani dello schieramento, erano il segnale di un’insofferenza che oggi è sfociata in qualcosa di più.
                      I gesti plateali, e pure infantili, di Vettel e Hamilton quest' anno – il primo si era presentato nel paddock con le mutande sopra la tuta, il secondo con diversi orologi al polso in conferenza stampa – non erano mere provocazioni, ma nascondevano qualcosa di più profondo. Vettel in Austria si era visto pure comminare una multa da 25.000 dollari per aver abbandonato anzitempo il briefing. Fu una dimostrazione chiara del fatto che certe insubordinazioni da parte dei piloti non sarebbero state tollerate.

                      Ma c’è anche dell’altro. A pensar male si fa peccato, però non abbiamo potuto fare a meno di notare una certa severità nei confronti di Pierre Gasly dopo le sue parole forti per la presenza della gru in pista a Suzuka. Come a dire che pure far notare le mancanze della direzione gara non è per nulla gradito. Nonostante l’addio di Michael Masi, anche nel 2022 si è vista una mancanza di uniformità di giudizio, oltre ad alcuni episodi in cui la sicurezza di chi era in pista è stata messa a repentaglio. È inevitabile che i piloti si infastidiscano vedendo molta attenzione sulle minuzie regolamentari che li riguardano e non su quanto accade in pista.
                      Il divieto di indossare gioielli e l’obbligo di munirsi di abbigliamento intimo ignifugo – presenti nel regolamento da tempo, peraltro – sono il frutto della necessità di garantire sicurezza. Nel caso di magliette o caschi con messaggi “politici”, si va invece a interferire nell’ambito della libertà di espressione del singolo pilota. E il principio di neutralità sbandierato dalla Federazione può davvero arrivare a silenziare chi ha intenzione di utilizzare la propria notorietà per dare visibilità alle cause in cui crede?

                      Questi sono i primi passi del nuovo corso voluto dal presidente della FIA, Mohammed ben Sulayem, dopo un inevitabile periodo di transizione con la gestione precedente. I piloti devono stare in silenzio, perché, dopotutto, pecunia non olet. Se Hamilton si presentasse di nuovo in Qatar o in Arabia Saudita con un casco a supporto della comunità LBGTQ, dopotutto, sarebbe una scortesia nei confronti di chi elargisce denaro sonante alla F1. E la vaghezza della normativa prescritta dalla FIA, peraltro, lascia un inquietante spazio di manovra. Ci si lamenta spesso che i piloti di oggi siano come dei robot, senza emozioni e con troppi peli sulla lingua. Ma come possono esprimersi se è la stessa Federazione a volerli controllare?

                      Da moto.it

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                        #416
                        Originally posted by andrea nadiani View Post
                        Ragazzi, avete letto questa bella novità? Siamo arrivati definitivamente alla follia

                        La FIA invita i piloti di Formula 1 al silenzio. Ed è una forma di controllo preoccupante

                        La modifica al Codice Sportivo Internazionale della FIA che richiede l'approvazione della Federazione per eventuali messaggi politici o personali da parte dei piloti di Formula 1 è una forma di controllo preoccupante. Ecco perché

                        Con una piccola modifica al Codice Sportivo Internazionale, la FIA ha deciso di zittire i piloti che corrono nelle competizioni sotto la sua egida, F1 compresa. L'articolo 12.2.1.n ora stabilisce che i piloti violerebbero le regole qualora si verificasse "la diffusione o l'esibizione di messaggi o commenti politici, religiosi o personali, in particolare in violazione del principio generale di neutralità promosso dalla FIA attraverso i propri statuti, a meno che non siano previamente approvati in forma scritta dalla FIA per le competizioni internazionali, o dalle autorità locali per le competizioni nelle loro giurisdizioni".
                        Ne consegue che, a meno che la FIA non approvi il messaggio, non vedremo più magliette come quelle indossate da Sebastian Vettel e Lewis Hamilton negli ultimi anni a supporto delle cause in cui credono. A ben vedere, questo è il passo successivo per il controllo dei piloti dopo le minuzie dello scorso anno. Le querelle sui gioielli e sull’abbigliamento ignifugo che, guarda caso, avevano visto protagonisti proprio i due decani dello schieramento, erano il segnale di un’insofferenza che oggi è sfociata in qualcosa di più.
                        I gesti plateali, e pure infantili, di Vettel e Hamilton quest' anno – il primo si era presentato nel paddock con le mutande sopra la tuta, il secondo con diversi orologi al polso in conferenza stampa – non erano mere provocazioni, ma nascondevano qualcosa di più profondo. Vettel in Austria si era visto pure comminare una multa da 25.000 dollari per aver abbandonato anzitempo il briefing. Fu una dimostrazione chiara del fatto che certe insubordinazioni da parte dei piloti non sarebbero state tollerate.

                        Ma c’è anche dell’altro. A pensar male si fa peccato, però non abbiamo potuto fare a meno di notare una certa severità nei confronti di Pierre Gasly dopo le sue parole forti per la presenza della gru in pista a Suzuka. Come a dire che pure far notare le mancanze della direzione gara non è per nulla gradito. Nonostante l’addio di Michael Masi, anche nel 2022 si è vista una mancanza di uniformità di giudizio, oltre ad alcuni episodi in cui la sicurezza di chi era in pista è stata messa a repentaglio. È inevitabile che i piloti si infastidiscano vedendo molta attenzione sulle minuzie regolamentari che li riguardano e non su quanto accade in pista.
                        Il divieto di indossare gioielli e l’obbligo di munirsi di abbigliamento intimo ignifugo – presenti nel regolamento da tempo, peraltro – sono il frutto della necessità di garantire sicurezza. Nel caso di magliette o caschi con messaggi “politici”, si va invece a interferire nell’ambito della libertà di espressione del singolo pilota. E il principio di neutralità sbandierato dalla Federazione può davvero arrivare a silenziare chi ha intenzione di utilizzare la propria notorietà per dare visibilità alle cause in cui crede?

                        Questi sono i primi passi del nuovo corso voluto dal presidente della FIA, Mohammed ben Sulayem, dopo un inevitabile periodo di transizione con la gestione precedente. I piloti devono stare in silenzio, perché, dopotutto, pecunia non olet. Se Hamilton si presentasse di nuovo in Qatar o in Arabia Saudita con un casco a supporto della comunità LBGTQ, dopotutto, sarebbe una scortesia nei confronti di chi elargisce denaro sonante alla F1. E la vaghezza della normativa prescritta dalla FIA, peraltro, lascia un inquietante spazio di manovra. Ci si lamenta spesso che i piloti di oggi siano come dei robot, senza emozioni e con troppi peli sulla lingua. Ma come possono esprimersi se è la stessa Federazione a volerli controllare?

                        Da moto.it
                        Sempre meglio. Fa tutto sempre più schifo.

                        Ciao

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                          #417
                          Originally posted by ACE65 View Post

                          Sempre meglio. Fa tutto sempre più schifo.

                          Ciao
                          Però qui non è una questione di regolamento, questa è vera e proprio dittatura, qui si toglie la libertà di pensiero. Per me è una cosa di una gravità esagerata e non dovrebbe essere permessa.

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                            #418
                            Originally posted by andrea nadiani View Post

                            Però qui non è una questione di regolamento, questa è vera e proprio dittatura, qui si toglie la libertà di pensiero. Per me è una cosa di una gravità esagerata e non dovrebbe essere permessa.
                            Scusa non ho capito bene, ma chi è il presidente della FIA….a già…Quello…..cosa c’era da aspettarsi da quella gente li? Noi europei ci siamo venduti il cu….per i soldi di quei beduini li.

                            Ciao

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                              #419
                              Originally posted by ACE65 View Post

                              Scusa non ho capito bene, ma chi è il presidente della FIA….a già…Quello…..cosa c’era da aspettarsi da quella gente li? Noi europei ci siamo venduti il cu….per i soldi di quei beduini li.

                              Ciao
                              Va bene i soldi dei beduini, ma non è comunque giusto prendere il peggio di quella società, fare finta di nulla ed essere catapultati nel Medioevo. E comunque non credo che in Fia decida esclusivamente lui stesso il da farsi, non hanno un consiglio composto da più figure?

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                                #420
                                Originally posted by ACE65 View Post

                                Scusa non ho capito bene, ma chi è il presidente della FIA….a già…Quello…..cosa c’era da aspettarsi da quella gente li? Noi europei ci siamo venduti il cu….per i soldi di quei beduini li.

                                Ciao
                                come non quotarti !

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