
Nel weekend appena vissuto in Toscana gli organizzatori si attendevano meno spettatori. Le previsioni sono state confermate: la prima edizione senza il campione pesarese, il caro biglietti e il risparmio in tempi di ristrettezze le probabili cause
Non è facile rispondere agli interrogativi sul perché all’ultimo GP d’Italia del Mugello non ci sia stato il pubblico delle grandi occasioni, anzi pubblico pagante praticamente dimezzato. Tuttavia, con 74.078 spettatori nei tre giorni (10.815 venerdì; 19.602 sabato; 43.661 domenica) non si può parlare, come molti hanno fatto per ingenuità o malafede, di debacle. Certo, i bei tempi andati sembrano lontani, a cominciare dal periodo pre-Covid quando nel 2019 lo stesso GP d’Italia aveva richiamato all’autodromo toscano 139.329 persone, 11.000 in meno rispetto all’edizione dell’anno prima. I dati del Mugello 2022 sono un segnale, un campanello d’allarme che impone una riflessione sul reale stato di salute del Motomondiale show-business, su ciò che va e va confermato e su ciò che va cambiato.
IL CONTESTO
Quel che è accaduto nella tre giorni del Mugello va contestualizzato. Dei primi otto round iridati della stagione 2022 fin qui disputati, quello del Mugello è stato, dopo quello di Losail, il più negativo in termini di presenze di pubblico. Tuttavia ciò non può portare alla conclusione che il Motomondiale è alle corde. L’addio alle corse di Valentino Rossi ha inciso, particolarmente in Italia, con una “potatura” di presenze al Mugello consistente, di circa il 50%. Si tratta di vedere quanto, di questo 50%, sconta l’assenza di Rossi e quanto, invece, sia la conseguenza della situazione di difficoltà e di crisi generale, non solo economica, in questo caso accentuata dal caro-biglietti. Per capire meglio serve mettere sulla bilancia i dati dei primi sette round disputati prima del Mugello. Solo in Qatar, con 17.972 spettatori nei tre giorni del GP (32.252 nel 2019 pre Covid) è andata peggio che al Mugello. 75.900 persone a Portimao, 102.801 al Mandalika Circuit in Indonesia, 123.101 a Jerez, 186.759 a Rio Hondo, 225.000 il 13-14-15 maggio a Le Mans. Questi i numeri. Da qui la riproposizione della domanda: perché il grande pubblico non ha riempito le tribune e gli spalti sulle colline del Mugello, un posto che dire meraviglioso è poco, uno degli autodromi tecnicamente più validi e più spettacolari al mondo? E pure tenendo conto di un campionato MotoGP con le case italiane Ducati e Aprilia presenti in gran spolvero con moto iper competitive e con i piloti italiani, Bagnaia e Bastianini su tutti, già vincitori di cinque gare sulle prime otto disputate, protagonisti e in lotta per il titolo, così come si stanno facendo largo altri nostri “giovani leoni” come i rookie Bezzecchi (otto giri in testa), e Di Giannantonio (pole position), come Marini (partito dalla prima fila). Insomma, con motivi di interesse. Il meteo non è stato favorevole, è vero, pur con la domenica senza pioggia: ma nel 2009 pioveva eccome! E in quel week-end arrivarono comunque sul circuito 123.058 persone!
https://www.gazzetta.it/Moto/moto-GP...conomica.shtml
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