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    #1

    Allarme

    Allarme di 11mila scienziati: ? emergenza clima, sei cose da fare subito per uscire dalla crisi

    di JACOPO PASOTTI05 Novembre 2019
    Non basta pi? limitarsi a produrre dati e poi tornare in laboratorio: nel rapporto, Ripple e colleghi, insieme ai firmatari del documento, si dichiarano disposti ad aiutare chi deve prendere decisioni politiche a fare i passi necessari per assicurare un futuro alla nostra e alle prossime generazioni GLI SCIENZIATI hanno un obbligo morale nei confronti dell'umanit?, ed ? loro dovere avvertirci se una minaccia incombe sul Pianeta. Per questo, "sulla base di alcuni indici inequivocabili", oltre 11000 scienziati da tutto il mondo si sono uniti e dichiarano "chiaramente e inequivocabilmente che la Terra ? di fronte a una emergenza climatica". L'allerta ? comunicata senza mezzi termini da William Ripple della Universit? dell'Oregon, Thomas Newsome della Universit? di Sydney, e William Moomaw della Universit? di Tufts, sul rapporto "Avvertimento degli scienziati riguardo alla emergenza climatica", pubblicato sulla rivista Bioscience. Il monito ? stato sottoscritto da ben 11258 scienziati e scienziate di 153 nazioni, provenienti da ogni continente. Tra questi pi? di 250 lavorano in enti di ricerca e accademie italiane. Uscire dal laboratori

    Non basta pi? limitarsi a produrre dati e poi tornare in laboratorio: nel rapporto, Ripple e colleghi, insieme ai firmatari del documento, si dichiarano disposti ad aiutare chi deve prendere decisioni politiche a fare i passi necessari per assicurare un futuro alla nostra e alle prossime generazioni. Anche per questo nel documento ci sono dati e grafici d'una chiarezza a dir poco esemplare, in alcuni casi pi? comprensibili delle indicazioni dell'International Panel for Climate Change. Sottolinea l'ecologo statunitense: "Non credo che l'IPCC abbia una serie tanto ampia di grafici semplici come quelli del nostro rapporto". I grafici mostrano tendenze sociali, economiche, ed ecosistemiche che, interagendo tra loro sono segnali vitali rispetto ai quali ? necessario attivare una serie di efficaci azioni di mitigazione. Ci sono la crescita della popolazione dal 1980 ad oggi, ma anche la fertilit? umana, il GDP, i consumi energetici e le emissioni globali di CO2. Ci sono il prezzo del carbonio, i sussidi ai combustibili fossili, la produzione pro capite di carne, e perfino i trasporti aerei. Sei raccomandazioni per un pianeta malmesso

    Come in un ospedale, il Pianeta e i suoi abitanti possono osservare qui la propria cartella clinica degli ultimi 40 anni e, dopo essersi preoccupati, pensare alle cure. O fingere di niente. Cure che dipendono ora da chi deve prendere decisioni politiche ed economiche. Ripple e colleghi, in sintonia con i precedenti rapporti dell'IPCC, forniscono sei, drastiche, raccomandazioni che, se seguite, possono se non altro tirarci fuori dalla crisi.

    1. La prima riguarda il settore energetico. Bisogna sostituire i combustibili fossili con fonti rinnovabili a basse emissioni, lasciare sotto terra le rimanenti scorte di gas e petrolio, eliminare i sussidi alle compagnie petrolifere, e imporre tasse sul carbonio sufficientemente elevate per scoraggiare l'impiego degli idrocarburi.

    2. La seconda comporta la riduzione, e rapida, di emissioni di metano, polveri sottili, idrofluorocarburi e altri inquinanti climatici non persistenti. Questo potrebbe ridurre di oltre il 50% la tendenza al riscaldamento globale a breve periodo.

    3. Poi, terza, viene la natura. Secondo gli esperti si deve ripristinare e proteggere ecosistemi come foreste, praterie, torbiere, zone umide e mangrovie e consentire a questi ecosistemi sequestrare l'anidride carbonica atmosferica.

    4. Tocca poi al cibo, la quartaraccomandazione. Come nel recente rapporto IPCC, il nostro modo di mangiare sta erodendo le riserve del Pianeta. ? necessario passare ad una dieta pi? bilanciata e a base di vegetali (riducendo soprattutto le carni rosse). Il cambiamento dietetico ridurrebbe notevolmente le emissioni di metano e altri gas serra e consentirebbe la coltivazione di cibo per il nostro consumo piuttosto che per l'alimentazione del bestiame.

    5. La quinta tocca l'economia. ? arrivato il momento di convertirsi a una economia carbon-free per riavvicinare l'umanit? alla biosfera e allontanarla dall'obiettivo, ormai superato, incentrato sulla crescita del prodotto interno lordo. Solo cos? si possono sfruttare gli ecosistemi in modo da mantenere a lungo la sostenibilit? delle risorse della biosfera. Pensare che l'economia non sar? toccata dalla crisi climatica ? una illusione. In uno studio pubblicato su Nature Climate Change da un team internazionale tra cui ricercatori afferenti al Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, gli esperti avvertono che la crisi climatica colpir? anche il mondo della finanza. I fallimenti delle banche saranno pi? frequenti, mentre la finanza pubblica dovr? sostenere costi pi? elevati per salvare le banche insolventi, con un'esplosione del debito pubblico, spiega Valentina Bosetti della Universit? Bocconi di Milano.

    6. Infine - sesta raccomandazione - c'? la crescita della popolazione, che continua. Bisogna invertire la rotta perch? la popolazione umana aumenta ancora di oltre 200.000 persone al giorno. Ci? va fatto applicando approcci che garantiscano giustizia sociale ed economica. "Ok il piano nazionale integrato Energia e Clima del governo italiano"

    Questi i punti cruciali e urgenti, secondo il rapporto. Lo conferma Ferdinando Boero, della Universit? Federico II di Napoli, che ha aiutato nella redazione del rapporto. "I sei punti dovrebbero essere all'ordine del giorno di ogni governo", dice lo zoologo. La buona notizia ? che questo non ? un limite al benessere umano. Anzi ? una opportunit? ed ? perfino quanto indicava Papa Francesco nella enciclica Laudato S?, dove invitava l'umanit? ad una "conversione ecologica". Alcuni punti sono anche all'ordine del giorno del sul Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (Pniec)dell'Italia. Boero chiude notando che "a ben vedere questi punti sono ben rappresentati nel programma del nostro governo attuale, anche se i media non ne hanno dato risalto. Prima del governo Conte non era mai stato espresso in lettere tanto chiare. Sembra quasi che abbiano letto il nostro rapporto prima di scrivere il programma", dice ancora.

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    #2
    No vabb? scusate, son le solite cagate green... va tutto bene cos?

    ? che ogni tanto mi faccio prendere...

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      #3
      Basta che non parli di Toyota ed ibride ti sopportiamo

      Tornando all' articolo penso che , purtroppo, a breve non cambi nulla a livello mondiale.
      Ed il peggio deve ancora venire.....

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        #4
        hai gi? venduto il tmax e preso una tesla?

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          #5
          Dipende dove prende il prossimo diluvio , o grandinata, o alluvione, o bomba d acqua, o tempesta di vento ecc ecc

          finch? prende gli altri va tutto bene...ordino una tagliata ... fin che posso

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            #6


            4. Tocca poi al cibo, la quartaraccomandazione. Come nel recente rapporto IPCC, il nostro modo di mangiare sta erodendo le riserve del Pianeta. ? necessario passare ad una dieta pi? bilanciata e a base di vegetali (riducendo soprattutto le carni rosse). Il cambiamento dietetico ridurrebbe notevolmente le emissioni di metano e altri gas serra e consentirebbe la coltivazione di cibo per il nostro consumo piuttosto che per l'alimentazione del bestiame.

            L'immancabile paradigma presente in questi articoli ? .... che la colpa ? in buona parte della flatulenza delle vacche e nostra che dobbiamo smetterla di mangiarle a favore dei vegetali affinch? le mandrie a loro volta la smettano di creare turbolenze e gas serra, cosi vivremo tutti pi? felici ed erbivori

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              #7
              Originally posted by Semiramide View Post

              4. Tocca poi al cibo, la quartaraccomandazione. Come nel recente rapporto IPCC, il nostro modo di mangiare sta erodendo le riserve del Pianeta. ? necessario passare ad una dieta pi? bilanciata e a base di vegetali (riducendo soprattutto le carni rosse). Il cambiamento dietetico ridurrebbe notevolmente le emissioni di metano e altri gas serra e consentirebbe la coltivazione di cibo per il nostro consumo piuttosto che per l'alimentazione del bestiame.

              L'immancabile paradigma presente in questi articoli ? .... che la colpa ? in buona parte della flatulenza delle vacche e nostra che dobbiamo smetterla di mangiarle a favore dei vegetali affinch? le mandrie a loro volta la smettano di creare turbolenze e gas serra, cosi vivremo tutti pi? felici ed erbivori
              quindi se diventiamo vegetariani possiamo viaggiare a gasolio?

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                #8
                Originally posted by carlomario View Post

                quindi se diventiamo vegetariani possiamo viaggiare a gasolio?
                Beh ovviamente ....perch? tanto la colpa ? dell'aria che fuoriesce dalle natiche delle Uacche

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                  #9
                  Qua si ride, ma ? una tragedia

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                    #10
                    Quinta e sesta impossibili, sul resto la strada ? faticosamente avviata, anche se credo sar? pi? facile che le compagnie petrolifere trovino un modo per sequestrare la CO2 in maniera efficiente pur di continuare a estrarre e vendere gli idrocarburi...

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                      #11
                      Originally posted by Semiramide View Post

                      Beh ovviamente ....perch? tanto la colpa ? dell'aria che fuoriesce dalle natiche delle Uacche
                      Hahhahahah


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                        #12
                        sentite... sono ormai 80 anni che fanno "previsioni" a cazzo di cane... secondo alcune di queste, oggi, buona parte delle citta' costiere mondiali dovrebbe essere sott'acqua... e invece un cazzo, son sempre li.
                        tutte le previsioni che saltano fuori ogni 10/15 anni vengono costantemente disattese... perche', semplicemente, basate sul nulla... la serie storica del clima, intendo con dati e rilevamenti, parte dall'800, per prima ci si basa su arte, letteratura, cronache... stimando.

                        considerando che i cicli climatici durano secoli, millenni, semplicemente non ci sono dati a sufficienza per fare una qualsiasi previsione.

                        questa roba vale come la menata dei maya del 2012

                        e' un business non da poco, e pompato da media imbarazzanti, cresce sempre di piu', e sempre di piu' personaggi ci si tufffano a capofitto, amplificando ste boiate.

                        questi furbetti vogliono operare al cervello un paziente, ma sono a livello di conoscenza di un cerusico dell'800 che usava il salasso per tutto
                        cercano di vendere olio di serpente miracoloso, la cosa grave e' che condizionano le politiche economiche di interi continenti, sulla base del nulla.

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                          #13
                          questo e' un ecocoso... non uno scienziato
                          http://directory.forestry.oregonstat...ripple-william

                          questo e' allievo di quello sopra, e ha costruito la sua carriera su sta fuffa
                          https://sydney.edu.au/science/about/...searchinterest

                          e questo e' un altro che e' un ecocoso, e la sua universita' se l'e' fondata direttamente (si puo' fare in usa)
                          https://fletcher.tufts.edu/people/william-moomaw

                          ovvero, come chiedere all'oste se il vino e' buono... come al solito non ci sono scienziati "veri", intendo gente che parte senza presupposti o pregiudizi, ma che si affida a dati reali, senza paura di dire "dati insufficienti".

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                            #14
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                            Beh ovviamente ....perch? tanto la colpa ? dell'aria che fuoriesce dalle natiche delle Uacche
                            toccherebbe pure chiudere la bocca a certa gente in giro (non ? riferito a te eh )

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                              #15
                              Originally posted by Larsen_EE View Post
                              sentite... sono ormai 80 anni che fanno "previsioni" a ***** di cane... secondo alcune di queste, oggi, buona parte delle citta' costiere mondiali dovrebbe essere sott'acqua... e invece un *****, son sempre li.
                              tutte le previsioni che saltano fuori ogni 10/15 anni vengono costantemente disattese... perche', semplicemente, basate sul nulla... la serie storica del clima, intendo con dati e rilevamenti, parte dall'800, per prima ci si basa su arte, letteratura, cronache... stimando.

                              considerando che i cicli climatici durano secoli, millenni, semplicemente non ci sono dati a sufficienza per fare una qualsiasi previsione.

                              questa roba vale come la menata dei maya del 2012

                              e' un business non da poco, e pompato da media imbarazzanti, cresce sempre di piu', e sempre di piu' personaggi ci si tufffano a capofitto, amplificando ste boiate.

                              questi furbetti vogliono operare al cervello un paziente, ma sono a livello di conoscenza di un cerusico dell'800 che usava il salasso per tutto
                              cercano di vendere olio di serpente miracoloso, la cosa grave e' che condizionano le politiche economiche di interi continenti, sulla base del nulla.
                              Sostanzialmente, concordo: non v?? certezza del riscaldamento ?globale? (cos? come viene definito) n? tantomeno delle cause effettive (tanto per dire, la CO2 presente in atmosfera ? aumentata di una % infinitesima, che ? cosa ben diversa dalle sue emissioni). Idem per i dati sui livelli dei mari.
                              Per non parlare del concetto di ?preservazione degli ambienti naturali?, come se l?ambiente restasse sempre uguale nei millenni.
                              Questo non vuol dire che si possa fare il cacchio che si vuole sempre, ma nemmeno che non si possa calpestare neanche una margherita: ci vuole cervello, studio e conoscenza e soprattutto provvedimenti specifici per ogni situazione e attivit?

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