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[STRESS] A volte ritornano....

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    #391
    tu sei già cotto a puntino....

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      #392
      Originally posted by Vale_84 View Post
      tu sei gi? cotto a puntino....
      Hai gi? letto tutto il racconto? Guarda che merita

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        #393
        no maci.... adesso non ho granchè tempo, leggo al volo i punti più importanti. magari stasera prima di andare a nanna ci do uno sguardo, sono certa che sia un testo molto bello
        Last edited by Vale_84; 09-10-09, 10:23.

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          #394
          E' un capolavoro...

          E' stato l'ultimo tentativo con cui ho cercato di riconquistarla un anno e mezzo fa... non so manco se l'ha letta alla fine, glielo devo chiedere oggi.

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            #395
            Originally posted by macicca View Post
            E' un capolavoro...

            E' stato l'ultimo tentativo con cui ho cercato di riconquistarla un anno e mezzo fa... non so manco se l'ha letta alla fine, glielo devo chiedere oggi.
            mandale il piccolo principe

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              #396
              Originally posted by macicca View Post
              E' un capolavoro...

              E' stato l'ultimo tentativo con cui ho cercato di riconquistarla un anno e mezzo fa... non so manco se l'ha letta alla fine, glielo devo chiedere oggi.


              deve essere davvero speciale per te

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                #397
                Macì l'importante è che sei contento tu Se poi lei si comporta male, ce lo dici e la gambizziamo! :d

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                  #398
                  Originally posted by Anima998 View Post
                  caxx...brutta storia...ti capisco Speed.....

                  ps: ma caxx la hellokitty munita sarebbe stata da prendere a picconate!!!!
                  Ti dico e non mi vergogno a dirlo, che non le ho messo le mani addosso SOLAMENTE perch? era una donna, e le donne non si toccano, ma ho pregato molte volte la mattina di sveglirarmi e vederla cambiata di sesso, l'avrei corcata di legnate

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                    #399
                    Originally posted by macicca View Post
                    Salve...

                    Continuo a non capire un caxxo....

                    Avete mai letto Favola d'Amore - La metamorfosi di Pictor di Hermann Hesse?

                    Leggetevela.

                    Appena giunto in paradiso Pictor si trov? dinnanzi ad un albero che era insieme uomo e donna. Pictor salut? l'albero con riverenza e chiese: "Sei tu l'albero della vita?". Ma quando, invece dell'albero, volle rispondergli il serpente, egli si volt? e and? oltre. Era tutt'occhi, ogni cosa gli piaceva moltissimo. Sentiva chiaramente di trovarsi nella patria e alla fonte della vita.

                    E di nuovo vide un albero, che era insieme sole e luna. Pictor chiese: "Sei tu l'albero della vita?".

                    Il sole annu? e sorrise. Fiori meravigliosi lo guardavano, con una moltitudine di colori e di luminosi sorrisi, con una moltitudine di occhi e di visi. Alcuni annuivano e ridevano, altri annuivano e non sorridevano: ebbri tacevano, in se stessi si perdevano, nel loro profumo si fondevano. Un fiore cant? la canzone del lill?, un fiore cant? la profonda ninna nanna azzurra. Uno dei fiori aveva grandi occhi blu, un altro gli ricordava il primo amore. Uno aveva il profumo del giardino dell'infanzia, il suo dolce profumo risuonava come la voce della mamma. Un altro, ridendo, allung? verso di lui la sua rossa lingua curva. Egli vi lecc?, aveva un sapore forte e selvaggio, come di resina e di miele, ma anche come di un bacio di donna.

                    Tra tutti questi fiori stava Pictor, pieno di struggimento e di gioia inquieta. Il suo cuore, quasi fosse una campana, batteva forte, batteva tanto; il suo desiderio ardeva verso l'ignoto, verso il magicamente prefigurato.




                    Pictor scorse un uccello sull'erba posato e di luminosi colori ammantato, di tutti i colori il bell'uccello sembrava dotato. Al bell'uccello variopinto egli chiese: "Uccello, dove ? dunque la felicit??".

                    "La felicit??" disse il bell'uccello e rise con il suo becco dorato, "la felicit?, amico, ? ovunque, sui monti e nelle valli, nei fiori e nei cristalli".

                    Con queste parole l'uccello spensierato scosse le sue piume, allung? il collo, agit? la coda, socchiuse gli occhi, rise un'ultima volta e poi rimase seduto immobile, seduto fermo nell'erba, ed ecco: l'uccello era diventato un fiore variopinto, le piume si erano trasformate in foglie, le unghie in radici. Nella gloria dei colori, nella danza e negli splendori, l'uccello si era fatta pianta. Pictor vide questo con meraviglia.

                    E subito il fiore-uccello cominci? a muovere le sue foglie e i suoi pistilli, gi? era stanco del suo essere fiore, gi? non aveva pi? radici, scuotendosi un po' si innalz? lentamente e fu una splendida farfalla, che si cull? nell'aria, senza peso, tutta di luce soffusa, splendente nel viso. Pictor spalanc? gli occhi dalla meraviglia.

                    Ma la nuova farfalla, l'allegra variopinta farfalla-fiore-uccello, il luminoso volto colorato vol? intorno a Pictor stupefatto, luccic? al sole, scese a terra lieve come un fiocco di neve, si sedette vicino ai piedi di Pictor, respir? dolcemente, trem? un poco con le ali splendenti, ed ecco, si trasform? in un cristallo colorato, da cui si irraggiava una luce rossa. Stupendamente brillava tra erbe e piante, come rintocco di campana festante, la rossa pietra preziosa. Ma la sua patria, la profondit? della terra, sembrava chiamarla; subito incominci? a rimpicciolirsi e minacci? di scomparire. Allora Pictor, spinto da un anelito incontenibile, si protese verso la pietra che stava svanendo a la tir? a s?. Estasiato, immerse lo sguardo nella sua luce magica, che sembrava irraggiargli nel cuore il presentimento di una piena beatitudine.

                    All'improvviso, strisciando sul ramo di un albero disseccato, il serpente gli sibil? nell'orecchio:" La pietra ti trasforma in quello che vuoi. Presto, dille il tuo desiderio, prima che sia troppo tardi!".

                    Pictor si spavent? e temette di vedere svanire la sua fortuna. Rapido disse la parola e si trasform? in un albero. Giacch? pi? di una volta aveva desiderato essere albero, perch? gli alberi gli apparivano cos? pieni di pace, di forza e di dignit?.

                    Pictor divenne albero. Penetr? con le radici nella terra, si allung? verso l'alto, foglie e rami germogliarono dalle sue membra. Era molto contento. Con fibre assetate succhi? nelle fresche profondit? della terra e con le sue foglie sventol? alto nell'azzurro. Insetti abitavano nella sua scorza, ai suoi piedi abitavano il porcospino e il coniglio, tra i suoi rami gli uccelli.

                    L'albero Pictor era felice e non contava gli anni che passavano. Passarono molti anni prima che si accorgesse che la sua felicit? non era perfetta. Solo lentamente impar? a guardare con occhi d'albero. Finalmente pot? vedere, e divenne triste.

                    Vide infatti che intorno a lui nel paradiso gran parte degli esseri si trasformava assai spesso, che tutto anzi scorreva in un flusso incantato di perenni trasformazioni. Vide fiori diventare pietre preziose o volarsene via come folgoranti colibr?. Vide accanto a s? pi? d'un albero scomparire all'improvviso: uno si era sciolto in fonte, un altro era diventato coccodrillo, un altro ancora nuotava fresco e contento, con grande godimento, come pesce allegro guizzando, nuovi giochi in nuove forme inventando. Elefanti prendevano la veste di rocce, giraffe la forma di fiori.

                    Lui invece, l'albero Pictor, rimaneva sempre lo stesso, non poteva pi? trasformarsi. Dal momento in cui cap? questo, la sua felicit? se ne svan?: cominci? ad invecchiare e assunse sempre pi? quell'aspetto stanco, serio e afflitto, che si pu? osservare in molti vecchi alberi. Lo si pu? vedere tutti i giorni anche nei cavalli, negli uccelli, negli uomini e in tutti gli esseri: quando non possiedono il dono della trasformazione, col tempo sprofondano nella tristezza e nell'abbattimento, e perdono ogni bellezza.

                    Un bel giorno, una fanciulla dai capelli biondi e dalla veste azzurra si perse in quella parte del paradiso. Cantando e ballando la bionda fanciulla correva tra gli alberi e prima di allora non aveva mai pensato di desiderare il dono della trasformazione. Pi? di una scimmia sapiente sorrise al suo passaggio, pi? di un cespuglio l'accarezz? lieve con le sue propaggini, pi? di un albero fece cadere al suo passaggio un fiore, unanoce, una mela, senza che lei vi badasse.

                    Quando l'albero Pictor scorse la fanciulla, lo prese un grande struggimento, un desiderio di felicit? come non gli era ancora mai accaduto. E allo stesso tempo si trov? preso in una profonda meditazione, perch? era come se il suo stesso sangue gli gridasse :" Ritorna in te! Ricordati in questa ora di tutta la tua vita, trovane il senso, altrimenti sar? troppo tardi e non ti sar? pi? data alcuna felicit?". Ed egli ubbid?.

                    Rammemor? la sua origine, i suoi anni di uomo, il suo cammino verso il paradiso, e in modo particolare quell'istante prima che si facesse albero, quell'istante meraviglioso in cui aveva avuto in mano quella pietra fatata. Allora, quando ogni trasformazione gli era aperta, la vita in lui era stata ardente come non mai! Si ricord? dell'uccello che allora aveva riso e dell'albero con la luna e il sole; lo prese il sospetto che allora avesse perso, avesse dimenticato qualcosa, e che il consiglio del serpente non era stato buono.

                    La fanciulla ud? un fruscio tra le foglie dell'albero Pictor, alz? lo sguardo e sent?, con un improvviso dolore al cuore, nuovi pensieri, nuovi desideri, nuovi sogni muoversi dentro di lei. Attratta dalla forza sconosciuta si sedette sotto l'albero. Esso le appariva solitario, solitario e triste, e in questo bello, commovente e nobile nella sua muta tristezza; era incantata dalla canzone che sussurrava lieve la sua chioma. Si appoggi? al suo tronco ruvido, sent? l'albero rabbrividire profondamente, sent? lo stesso brivido nel proprio cuore. Il suo cuore era stranamente dolente, nel cielo della sua anima scorrevano nuvole, dai suoi occhi cadevano lentamente pesanti lacrime. Cosa stava succedendo? Perch? doveva soffrire cos?? Perch? il suo cuore voleva spaccare il petto e andare a fondersi con lui, con esso, con il bel solitario? L'albero trem? silenzioso fin nelle radici, tanto intensamente raccoglieva in s? ogni forza vitale, proteso verso la fanciulla, in un ardente desiderio di unione. Ohim?, perch? si era lasciato raggirare dal serpente per essere confinato cos?, per sempre, solo in un albero! Oh, come era stato cieco, come era stato stolto! Davvero allora sapeva cos? poco, davvero allora sapeva cos? poco, davvero era stato cos? lontano dal segreto della vita? No, anche allora l'aveva oscuramente sentito e presagito, ohim?! E con dolore e profonda comprensione pens? ora all'albero che era fatto di uomo e di donna!

                    Venne volando un uccello, rosso e verde era l'uccello, ardito e bello , mentre descriveva nel cielo un anello. La fanciulla lo vide volare, vide cadere dal suo becco qualcosa che brill? rosso come sangue, rosso come brace, e cadde tra le verdi piante, splendette di tanta familiarit? tra le verdi piante, il richiamo squillante della sua rossa luce era tanto intenso, che la fanciulla si chin? e sollev? quel rossore. Ed ecco che era un cristallo, un rubino, ed intorno ad esso non vi pu? essere oscurit?.

                    Non appena la fanciulla ebbe preso la pietra fatata nella sua mano bianca, immediatamente si avver? il sogno che le aveva riempito il cuore. La bella fu presa, svan? e divenne tutt'uno con l'albero, si affacci? dal suo tronco come un robusto giovane ramo che rapido si innalz? verso di lui.

                    Ora tutto era a posto, il mondo era in ordine, solo ora era stato trovato il paradiso, Pictor non era pi? un vecchio albero intristito, ora cantava forte Pictoria. Vittoria. Era trasformato. E poich? questa volta aveva raggiunto la vera, l'eterna trasformazione, perch? da una met? era diventato un tutto, da quell'istante pot? continuare a trasformarsi, tanto quanto voleva. Incessantemente il flusso fatato del divenire scorreva nelle sue vene, perennemente partecipava della creazione risorgente ad ogni ora.

                    Divenne capriolo, divenne pesce, divenne uomo e serpente, nuvola e uccello. In ogni forma per? era intero, era un "coppia", aveva in s? luna e sole, uomo e donna, scorreva come fiume gemello per le terre, stava come stella doppia in cielo.



                    Ecco come mi sento quando sono con lei...
                    Se il caxxo che leggo tutta sta roba, fammi un riassunto, MAX 10 RIGHE

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                      #400
                      Originally posted by speed01 View Post
                      Ti dico e non mi vergogno a dirlo, che non le ho messo le mani addosso SOLAMENTE perch? era una donna, e le donne non si toccano, ma ho pregato molte volte la mattina di sveglirarmi e vederla cambiata di sesso, l'avrei corcata di legnate
                      quanto amore

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                        #401
                        Originally posted by BO View Post
                        c'e' molto sesso in DDG ma purtroppo sempre per i soliti elementi

                        cmq anche nella mia testa...c'e' molto sesso
                        Occhio a non svegliarti con le mutande di cartone

                        Originally posted by macicca View Post
                        Salve...

                        Continuo a non capire un caxxo....

                        Avete mai letto Favola d'Amore - La metamorfosi di Pictor di Hermann Hesse?

                        Leggetevela.
                        C'? tanto frociame in questa storia ... Uno che incontra un uccello dorato non ? proprio "sano"

                        Scherzo mac?, un pochino ti capisco

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                          #402
                          Originally posted by Zaku76 View Post
                          Mac? l'importante ? che sei contento tu Se poi lei si comporta male, ce lo dici e la gambizziamo! :d

                          Non ci st? capendo un caxxo... figuriamoci se riesco a capire se sono felice

                          Cmq, per ora ho tenuto botta alla grande.... se decide di rimanere nel weekend, mi sa che sono fottuto...

                          Gambizzarla giammai, ? troppo bella, non si rovinano le oper d'arte

                          Era belliFFIma nonostante il gesso che si ? rotta un polso...

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                            #403
                            Originally posted by speed01 View Post
                            Se il caxxo che leggo tutta sta roba, fammi un riassunto, MAX 10 RIGHE

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                              #404
                              macì io non so leggere, ci fai un podcast?

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                                #405
                                Leggo?!?! Ma te sei matto a quest'ora non ce la fo!! forse stanotte

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