Originally posted by Ayrton
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I convenzionali propulsori adottati sulla maggior parte degli aerei a reazione sono composti da 5 componenti fondamentali:
1 - Presa d'aria: sezione tronco-conica divergente, atta a decelerare il flusso d'aria in ingresso e, di conseguenza (Bernoulli), aumentarne la pressione.
2 - Compressore: costituito da rotori a palette sulla parte anteriore del motore (sugli aerei di linea sono dei rotori giganteschi).
3 - Camera di combustione: ove avviene la nebulizzazione del carburante, la miscelazione con l'aria e la combustione fra i due.
4 - Turbina: un altro gruppo di rotori a palette, atto a dare energia al compressore essendo calettato ad esso e messo in movimento dalla massiccia espanzione dei fluidi in uscita dalla camera di combustione.
5 - Ugello: zona tronco-conica convergente sulla parte posteriore del motore, adibito a trasformare l'energia termica del fluido in uscita, in energia cinetica (spinta).
Su molti aerei supersonici, prima dell'ugello, viene montata una seconda camera di combustione in grado di sfruttare la sovrapressione residua nei gas di scarico. Essa consente la post-combustione, meglio conosciuto come post-bruciatore.
L'SR-71, come anticipato da Ayeyeìrton, era in grado di raggiungere (e superare) Mach 3, cioè oltre 3 volte la velocità del suono alla quota corrispondente... ma non grazie all'utilizzo di tutte le parti sopra elencate, bensì solamente di 3: Presa d'aria, camera di combustione e ugello.
Compressore e turbina venivano isolati, una volta raggiunta una velocità prossima ai Mach 2.5, tramite delle saracinesche interne al motore. Grazie infatti alla sofisticata gemetria e al gigantesco cono (capace di sfruttare e convogliare l'onda durto, caratteristica del volo supersonico), la presa d'aria era in grado di sviluppare un'enorme compressione dell'aria in ingresso (400 volte la pressione atmosferica) senza adoperare il compressore meccanico. Tale fluido, analogamente a quanto detto sopra, entrava in camera di combustione, dopodicè in ugello. Ovviamente, non dovendo alimentare il compressore, anche la turbina veniva isolata.
Questo principio di funzionamento si chiama STATO REATTORE ed era in grado di fornire all'SR71 le quasi 15 tonnellate al secondo di spinta necessarie a superare i 3.500 km/h.
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